Salvi furioso: “Grave violazione dei doveri del magistrato”
Magistratura governata da loggia segreta: Davigo sapeva, verrà indagato?
Probabilmente negli ultimi anni la magistratura italiana è stata governata da una loggia segreta. Si chiamava “Loggia Ungheria”, e da quello che si capisce aveva preso il posto del Csm (all’insaputa di una parte del Csm). Neppure noi del Riformista, sempre molto critici e sospettosi nei confronti delle toghe, in particolare dei Pm, saremmo mai arrivati a immaginare una cosa del genere. Se è vero, altro che P2! Una vera e propria azione sovversiva.
Fantasia? E invece l’ipotesi è stata presa seriamente in considerazione da un importante magistrato milanese, Paolo Storari, che ha ricevuto l’informazione dall’interrogatorio dell’avvocato Piero Amara. Storari ha tentato di indagare, ma dice di essere stato fermato. Da qualcosa, da qualcuno. Allora ha chiesto aiuto a un suo amico: Piercamillo Davigo, che all’epoca (siamo nel marzo del 2020) era consigliere del Csm.
Davigo cosa avrebbe dovuto fare, a quel punto, e cosa ha fatto? Avrebbe dovuto denunciare e informare il Csm. Non lo ha fatto. Il Fatto Quotidiano, che accorre sempre a difesa del suo magistrato preferito, sostiene che avrebbe avvertito Mattarella. Speriamo che non sia vero, altrimenti esploderebbe una crisi istituzionale inimmaginabile.
Comunque, silenzio per mesi: fino a ottobre. Poi Davigo, costretto a lasciare il Csm suo malgrado, e per questo furioso, molla il plico avuto da Storari, e il plico arriva a due giornali: la Repubblica e Il Fatto. Non si sa se abbia preso personalmente l’iniziativa o se l’iniziativa sia della sua segretaria. Comunque i giornali che hanno ricevuto i plichi li inguattano. Per la prima volta dopo tanti anni decidono che il materiale coperto da segreto non si può pubblicare. Fino a ottobre l’avevano sempre fatto.
A rompere l’omertà è Nino Di Matteo, il quale qualche giorno fa riceve anche lui il plico e fa quello che si deve fare: informa il Csm e l’autorità giudiziaria. Scoppia il casino. Ieri la reazione più aspra è stata quella di Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione. Ha detto: “Verbali recapitati a Davigo? Grave violazione dei doveri del magistrato”. Ermini invece (vicepresidente del Csm) ha dichiarato: “Vogliono delegittimare la magistratura”. Oddio, Ermini, possibile che non ti sei accorto che la magistratura ormai di legittimo non ha neppure la toga?
Intanto Roma ha aperto un’inchiesta. Davigo sarà indagato? Difficile evitarlo. Sarà indagato dal Procuratore che gli deve la nomina a Procuratore. Così è la vita.
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