Nell'appartamento c'era anche la figlia minore di 13 anni che dormiva
Mamma e figlio violentati in casa da due minori, i video sui social: “Dopo costretta a fargli un toast”
Un incubo durato cinque ore. La rapina, le violenze sessuali. E i due ragazzi- di 16 e i 17 anni- che, dopo aver terrorizzato Mario (nome di fantasia) e sua madre, invece di fuggire, chiedono qualcosa da mangiare.
La cinquantenne ricostruisce l’orrore vissuto nella notte tra sabato e domenica, quando suo figlio 17enne è rientrato a casa all’una di notte insieme ai due rapinatori, sotto la minaccia di un coltello. “Dopo che mi hanno violentata hanno voluto mangiare: gli ho dovuto fare un toast al prosciutto cotto” sono le parole della donna riportate da La Repubblica Roma.
“Un film dell’orrore”
“È stato un incubo, un film dell’orrore– racconta la madre di Mario agli agenti – gli ho detto: prendete quello che volete. Gli ho dato 250 euro in contanti, cercavano un Rolex, ma ce l’aveva mio marito che era a Milano.” I due girano per casa, lei ha paura per la figlia tredicenne, che in quel momento si trovava in un’altra stanza insieme a un’amica. “Eravamo in salone – ricorda ancora- a un certo punto uno di loro due mi ha detto: ‘Vieni con me, ti devo dire una cosa segreta, in privato’”. Cerca di opporsi, il ragazzo la trascina in camera minacciandola con un coltello: sotto choc, alla fine lei desiste. E lui la violenta.
Dopo lo stupro, i due non fuggono: anzi, rimangono ancora in casa, vogliono mangiare. Dopo si rivolgono di nuovo a Mario: “Tu adesso ci accompagni a casa” gli dicono. Il ragazzino è costretto a montare sulla sua minicar insieme a loro. La madre allora avvisa il 112 e chiama il marito che, in contatto con la polizia da Milano, comincia a ricostruire il tragitto della Chatenet tramite il Gps dello smartphone del figlio.
Mentre gli agenti agenti dei commissariati di Viminale e Sant’Ippolito seguono la minicar, la donna bussa alla vicina, che racconta: “Era disperata, in lacrime. Ci conosciamo da anni, la loro è una famiglia squisita.”
Le violenze in diretta su Facebook
Mario è stato violentato più volte: mentre uno abusava di lui, l’altro trasmetteva il video in diretta su Facebook. Filmati che sono stati già acquisiti dalla polizia e che documentano gli stupri subiti da lui e da sua madre. Una notte dell’orrore che è iniziata a Centocelle ed è poi proseguita a Casal Monastero, periferia nord-est di Roma, dove vivono le vittime. I due ragazzi, di origini tunisine, sono stati poi arrestati in via dell’Amba Aradam a San Giovanni.
“È sabato sera, volevamo divertirci“, hanno detto agli agenti mentre venivano ammanettati. Sono ora accusati di stupro, sequestro di persona ai danni di un minore, rapina aggravata.
La vicenda
Tutto comincia nella notte tra sabato 19 e domenica 20 marzo in via dei Ginepri a Centocelle, dove Mario si ferma a mangiare un cornetto dopo aver trascorso la serata in un ristorante di Borgo Pio insieme ad alcuni amici. Qui viene sorpreso dai due delinquenti, che gli chiedono una sigaretta. “Gli ho detto che non fumo e loro puntandomi il coltello mi hanno risposto: ‘Allora ci dai la macchina’”. Dopo averlo rapinato i due, stando a quanto riferito da la Repubblica, lo chiudono nel portabagagli della minicar e si dirigono verso san Basilio, dove avviene il primo abuso ripreso con il cellulare.
Poi gli intimano di portarli a casa sua, per farsi consegnare altri soldi. Mario è terrorizzato. Quando, dopo essere stati a Casal Monastero, il ragazzino è costretto ad accompagnarli a casa, durante il tragitto lo fanno fermare e lo stuprano di nuovo. “Con questo coltello ci abbiamo già ammazzato un poliziotto. Ubbidisci, non abbiamo paura a uccidere anche te“ gli dicono. L’inferno di Mario termina a San Giovanni, quando gli agenti li intercettano intorno alle 4 del mattino, con i due violentatori ubriachi che volevano ‘solo divertirsi’.
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