Sono sorella e nipoti di un giornalista filo-russo
Mamma e tre bimbe carbonizzate da drone israeliano in Libano, giallo sull’attacco contro “terroristi”

Un giallo, al momento, quanto accaduto nel sud del Libano, al confine con Israele, dove nel pomeriggio di domenica 5 novembre un drone dell’Idf, l’esercito di Tel Aviv, ha colpito nella cittadina di Aytarun un’auto sulla quale viaggiavano la sorella del corrispondente radiofonico di Sot el-Chaab (ma anche per Russia Tv) Samir Ayoub e le suoi tre nipoti, di 10, 12 e 14 anni. Sono tutte morte carbonizzate, le tre ragazzine si chiamavano Rimas, Talin e Layan. La vettura seguiva quella guidata dal giornalista che si trovava in compagnia della moglie. “La cosa più terribile è stata l’impotenza nel sentire le urla delle mie nipoti che venivano bruciate vive” ha raccontato il giornalista, ferito in ospedale insieme alla moglie.
Samir Ayoub è un reporter russo-libanese: ha vissuto in Russia per molti anni e si è espresso ripetutamente a sostegno della politica estera russa. Fa parte di una Comunità libanese a San Pietroburgo, che sostiene una forte amicizia tra Russia e Libano. Sui canali Telegram israeliani, in attesa di conferme ufficiali, spiegano che ad essere stata colpita è l’auto sulla quale viaggiavano alcuni terroristi. Considerato che la donna e le tre bambine uccise non possono considerarsi terroristi, sembra chiaro, in attesa che ulteriori analisi cristallizzino il tutto, che il raid israeliano ha sbagliato obiettivo, voleva probabilmente colpire l’auto sulla quale viaggiava il giornalista. Oppure si tratta della solita propaganda di guerra messa in atto per giustificare errori di valutazioni che provocano ennesime vittime collaterali.
Nella stessa giornata due ambulanze erano state colpite da un bombardamento israeliano a Tayr Harfa, sempre nel sud del Libano, mentre i soccorritori erano impegnati a raggiungere alcuni civili feriti. Secondo l’agenzia governativa libanese di notizie (Nna), quattro infermieri delle due ambulanze sono stati feriti. La rappresaglia degli Hezbollah filo-iraniani non si è lasciata attendere e un razzo è stato sparato dai combattenti libanesi contro la cittadina israeliana di Kiryat Shmona, uccidendo un israeliano. Il leader del Partito di Dio, Hasan Nasrallah venerdì 3 novembre aveva messo in guardia Israele e l’Occidente in genrale, sottolineando che per ogni civile libanese ucciso il movimento armato filo-iraniano avrebbe risposto uccidendo un civile israeliano.
“Questo crimine – si legge nel comunicato della presidenza del consiglio libanese – è una nuova macchia sulla coscienza globale, che condona ciò che l’occupazione israeliana sta facendo nel sud del Libano e a Gaza”. Il drone israeliano, riferiscono le fonti della Protezione civile libanese, ha colpito la seconda auto nei pressi dell’incrocio tra tra Aytarun e Bint Jbeil. Le immagini tv hanno mostrato l’autovettura ridotta a un ammasso di lamiere bruciate.
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