Problemi irrisolti da anni
Manfredi spegne Napoli, città buia, sporca e scassata: gli assessori si muovono solo ‘grazie’ ai media

Basta passeggiare per la città. Farsi un giro anche soltanto in pieno centro per rendersi conto che abbandono e degrado regnano sovrani. Via Toledo, via Chiaia, la Riviera di Chiaia, il centro storico e il corso Umberto. Tutte arterie principali. Tutte strade sporche, rotte e di sera buie. Di giorno sporcizia e spazzatura abbastanza ovunque. Dopo il tramonto meno visibili per una semplice ragione: l’illuminazione cittadina è inefficace e in gran parte non funzionante.
Sulla questione spazzatura e decoro urbano il sindaco Gaetano Manfredi ha già più volte messo le mani avanti: l’eredità dell’amministrazione de Magistris è disastrosa, non ci sono soldi in cassa e abbiamo bisogno di tempo per far ripartire l’intera macchina amministrativa. All’interno del meccanismo è compresa anche l’Asia, l’azienda pubblica che si occupa della raccolta dei rifiuti. Proprio in queste ultime settimane c’è stato un concorso che dovrebbe garantire forze nuove e fresche. Intanto, però, zone di interi quartieri sono da tempo depositi di spazzatura all’aperto. In merito alle condizioni delle strade, siamo in attesa che Palazzo San Giacomo attivi le ordinarie procedure di manutenzione e rifacimento. Troppe le vie “scassate”, anche quelle pedonali.
Non c’è più il solo mito di via Marina, come eterna incompiuta di una città in cui poche cose funzionano. Proprio via Toledo e via Chiaia, ad esempio, hanno tantissimi basoli rotti. Quando piove, se non si fa attenzione, si rischia di sollevarli passandoci sopra facendo schizzare l’acqua sui piedi e sui pantaloni. E poi ci sono il corso Vittorio Emanuele o Parco Margherita, solo per citare altre due arterie centrali del capoluogo campano. Infine il capitolo illuminazione. Ma qual è il problema? Il risparmio energetico? Il rispetto delle nuove norme riguardanti il cambiamento climatico? La paura dello spauracchio russo in grado di toglierci il gas? O semplicemente le bollette non pagate? O anche in questo caso una totale assenza di manutenzione? Si parla spesso di sicurezza. Un tema importante in una città come Napoli. Una città anarchica dove parte dei cittadini credono di poter fare ciò che vogliono.
Ma se ne parla dopo che i fatti accadono. Se ne parla a suon di riunioni attorno al tavolo della Prefettura. Se ne parla e poi si agisce a suon di ordinanze anti movida. Quando invece il primo elemento fondamentale di una città sicura è proprio quello dell’illuminazione. Una città luminosa di sera è una città più sicura. E non ci vuole certo uno scienziato per capirlo. Ma pare che al Comune siano un pò sordi e soprattutto ciechi. Perché la Giunta comunale è assente. Si ha l’impressione che gli assessori in città non camminino. Sembra che gli amministratori non conoscano affatto la città che devono governare. E ne abbiamo le prove. Gli ultimi interventi, quelli più massicci in termini di decoro urbano, sono stati eseguiti dopo che un quotidiano ha pubblicato in prima pagina le foto dello sconcio.
E questo si è ripetuto almeno quattro volte. Memorabili i casi delle Torri Aragonesi, la Galleria Umberto e per ultimo quello del locale che si è appropriato di una porzione di vico Lungo Gelso ai Quartieri Spagnoli. È come se il sindaco Manfredi si fosse svegliato al mattino, avesse letto i giornali e poi deciso il da farsi. Come se tutta l’attività amministrativa fosse improvvisata e non programmata. Però poi scatta sempre lo stesso fenomeno: oggi il Comune interviene dispiegando forze mai viste e tra una settimana siamo punto e daccapo. Ed un altro problema è proprio questo: l’ignoranza e l’impunità di una buona fetta di popolazione. Persone abituate a vivere nell’abbandono con la consapevolezza di potersi comportare come meglio credono.
Lampanti le continue rimozione dei paletti segna posto – auto. Vengono recisi e poi rispuntano come i funghi. Per non parlare delle costruzioni abusive che compaiono all’improvviso nei quartieri residenziali e popolari. Porzioni di strada illecitamente sottratte ai cittadini. E quelli per bene devono anche subire e in silenzio, sopraffatti e impotenti. Si sta parlando tanto del “Patto per Napoli” e dei fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ma senza capacità, competenze e know how, puoi avere a disposizione tutti i soldi di questo mondo ma i problemi non li risolverai mai. E Napoli di tutto ha bisogno, tranne dell’ennesima amministrazione incapace.
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