Aveva accettato il pasto offertogli dalla mensa del carcere mentre alcuni detenuti della sua stessa sezione avevano organizzato uno sciopero del vitto per la mancanza di acqua. Così lo hanno picchiato causandogli lesioni “giudicate guaribili in 5 giorni”.

Una vera e propria “spedizione punitiva” per pestare un detenuto, un 55enne di origini nigeriane, nel reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere “Francesco Uccella”, è costata una condanna per altri 5 reclusi. Un anno e 8 mesi a testa per Pietro Timpanelli, 48 anni, ex uomo del clan La Torre, Vincenzo D’angelo, 42 anni, Raffaele Buccelli, 40enne di Secondigliano, Gennaro Caldore, 34enne di scampia che per gli inquirenti è il ras coinvolto di recente nell’operazione che ha colpito il gruppo “Ngopp Miano”, erede del clan Lo Russo, e Pasquale Campolattano, 38enne di Maddaloni. A pronunciare la sentenza, e ad assolvere Angelo Alvaro Carbone, altro imputato che però non ha commesso il fatto, il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Giovanni Caparco.

I fatti risalgono all’agosto del 2016. A rivelare agli inquirenti il movente del raid è stato un altro detenuto, interrogato poche ore dopo. Ha riferito che la notizia della decisione del detenuto poi pestato di accettare il pasto, insieme ad altri due amici, arrivò ai mondragonesi, che durante il passeggio picchiarono l’uomo con gli altri due napoletani e con il maddalonese.

Lo scorso 13 giugno la Procura di Santa Maria Capua Vetere formulò l’accusa di tortura, violenza privata, abuso di autorità a carico di 57 agenti di polizia penitenziaria che, il 6 aprile del 2020, avrebbero pestato, insultato e minacciato alcuni detenuti “rei” di essersi barricati per protesta nel reparto Nilo, lo stesso in cui è avvenuto il pestaggio, dopo che un addetto alla distribuzione della spesa era risultato positivo al Coronavirus. A sollevare il caso era stata l’associazione Antigone, firmataria di un esposto alla Procura.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.