Il governatore del Veneto Luca Zaia ha scritto all’ambasciatore cinese in Italia una lettera in cui ha detto di essere “davvero dispiaciuto per quanto accaduto”.

Il riferimento è a una intervista di qualche giorno fa in cui diceva “abbiamo visto tutti i cinesi mangiare topi vivi”.

“Le scrivo non per accampare scuse: quando si sbaglia, si sbaglia – prosegue Zaia nella lettera -. E a nulla valgono giustificazioni basate sulla stanchezza accumulata in questi giorni di grande tensione o sulla frettolosità di esposizione di concetti e di ragionamenti assai più articolati svolti nei giorni precedenti – senza peraltro suscitare polemiche – in molte sedi pubbliche e molti organi di stampa”.

Una uscita almeno ‘fuoriluogo’ quella che il governatore del Veneto Luca Zaia ha fatto nel corso di un’intervista alla televisione locale Antenna Tre. Il presidente della Regione, uomo forte della Lega, si è lasciato andare a dichiarazioni pesantissime contro la Cina, l’igiene dei suoi abitanti, arrivando ad accusarli di mangiare “topi vivi”.

Per Zaia le dimensioni contenute dell’epidemia di Covid-2019 sono dovute allo stile di vita e della cultura dell’igiene in Veneto e in Italia. Una “formazione culturale” che per Zaia consiste nel “farsi la doccia, lavarsi, lavarsi spesso le mani: un regime di pulizia personale che è particolare”. Il governatore fa quindi un paragone con la Cina, secondo Zaia il gigante asiatico ha pagato “un grande conto perché li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o altre robe del genere”

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