La Campania è stata inserita tra le zone gialle. Secondo l’ultimo DPCM la scuola in presenza in Italia è garantita per materna, primaria e secondaria di primo grado, ma il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha ribadito la sua volontà di mantenere chiuse le scuole del territorio. Molte famiglie non hanno bene accolto la decisione e si sono organizzate per protestare pacificamente e in modo originale contro la decisione. L’ultima iniziativa è una diffusione social virale e l’affissione a Napoli di manifesti 6×3 e 100×140.
La scuola chiusa in Campania è “un’ingiustizia che ci rende gli unici in Europa con scuole dell’infanzia e primaria chiuse ormai da settimane – scrive il gruppo di genitori in una nota – La campagna #nonlasciateciindietro intende dare voce a migliaia di famiglie ai cui figli è stato negato il diritto di poter andare a scuola come gli altri bambini italiani. Un’azione spontanea nata da un gruppo di genitori, che ha deciso di rivendicare con forza il diritto all’istruzione dei propri figli e che ha raccolto in poche ore l’adesione e il contributo materiale di centinaia di famiglie che vogliono far sentire la propria voce e sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni”.
Un’iniziativa interamente finanziata tramite una raccolta fondi lanciata su WhatsApp e durata solo tre giorni: dall’inizio della prossima settimana la città di Napoli verrà tappezzata di manifesti, di diverse dimensioni, che inneggiano alla riapertura. Un solo grido, “Aprite le scuole!”, accompagnato dall’immagine di una bambina che mestamente invoca il suo diritto a studiare in presenza. “Mentre nel resto d’Italia e d’Europa (anche nelle aree più colpite dal virus) le scuole restano aperte, in Campania i bambini continuano a rimanere vittime di un’ingiustizia incomprensibile. I più fortunati sono costretti all’alienazione davanti a uno schermo, quelli con meno possibilità sono condannati a restare indietro e ad assistere incolpevoli al dilatarsi di un intollerabile gap socioculturale”.