"Esistono più opposizioni, per questo Meloni non cade"
Manifesto Ventotene, Prodi sbotta con giornalista: “Che cavolo mi chiede? Il senso della storia ce l’ha?”. Attacco al governo “Arlecchino”: “Così è far politica in modo volgare”

Romano Prodi senza freni. Prima l’attacco, a testa bassa, al governo Meloni nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera (“rischiamo di essere Arlecchino servo di due padroni”, Usa ed Europa), poi il bis scagliandosi contro una giornalista che ha utilizzato la frase della premier sulla proprietà privata, estratta per convenienza dal manifesto di Ventotene, per stuzzicare l’ex presidente del Consiglio.
“Questo è far politica in modo volgare”
La replica spazientita di Prodi demolisce la collega prima e Meloni poi (“Questo è far politica in modo volgare“). Intervistato a margine della presentazione del libro, scritto con Massimo Giannini, “Il dovere della speranza”, una giornalista chiede “le posso chiedere cosa ne pensa di questa frase, se la condivide”. La frase in questione è quella pronunciata da Meloni nel discorso alla Camera dei giorni scorsi, “La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio”.
Lo scontro con la giornalista: “Che cavolo mi chiede?”
“Ma che cavolo mi chiede? Io mai detto una roba del genere in vita mia” replica l’ex presidente della Commissione europea. “È un passaggio nel Manifesto di Ventotene”, ha provato a spiegare la giornalista. “Lo so benissimo signora, credo non sono neanche un bambino” incalza Prodi con sarcasmo, prima di spiegare il contesto in cui è nato il manifesto di Ventotene (particolare che è sfuggito, volutamente o meno, a tanti): “Ma era nel 1941, gente messa in prigione dai fascisti… Cosa pensavano secondo lei, al trattato o all’articolo secondo della Costituzione? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”. “Volevo sapere cosa ne pensava – dice la giornalista – visto che era stato citato”. “Allora le cito un verso di Maometto e lei mi dice cosa lei pensa di Maometto?” ha risposto Prodi, per poi tagliare corto, con tanto di riferimento indiretto alla premier: “Questo è far politica in modo volgare, scusi”.
Romano Prodi sbotta su Ventotene, replicando alla domanda di una cronista sulla proprietà privata: “Ce l’ha il senso della storia?” #ANSA pic.twitter.com/dICMIvD6EF
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) March 22, 2025
In precedenza, nell’intervista al Corriere della Sera, Prodi era stato duro sia con il governo che con l’opposizione. Con Meloni perché “si dovrebbe rendere conto che tutti vanno a Washington e lei no perché non c’è più bisogno dell’Italia. Così rischiamo di essere Arlecchino servo di due padroni. Chirac mi diceva sempre: non c’è Europa senza l’Italia. Purtroppo non è più così. Il futuro cancelliere tedesco Merz si è fatto sfuggire che a sostegno del tandem franco tedesco, c’è la Polonia e non più l’Italia. Questo è un nostro dramma nazionale”.
Prodi al Pd: “Esistono più opposizioni, per questo Meloni non cade”
All’opposizione invece critica l’incapacità di essere unita: “Io non entro nel dibattito interno del partito (democratico, ndr). Ma dico che è urgente costruire un’alleanza che vinca alle prossime elezioni, un’alleanza progressista”. Poiché questa alleanza dovrebbe essere fatta con il Movimento 5 Stelle, non sembrano esserci i presupposti, al momento. “È per questo che il governo non è caduto, nonostante lo stato in cui si trova. Perché esistono opposizioni, ma non un’alternativa di governo” aggiunge Prodi.
Sul piano di riarmo europeo concorda, anche se non lo ammetterà mai, con quanto detto da giorni da Meloni. “Avrei votato sì anche se si poteva cambiare nome fin dall’inizio. Era chiaro che si sarebbe trattato di un progetto di collaborazione di lungo periodo tra i Paesi europei”.
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