Manovra 2025 da 30 miliardi di euro (lordi) quella approvata dal consiglio dei ministri nella serata di martedì 15 ottobre. Il disegno di legge, spiega il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi, come detto, nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Si va dalla carta per i nuovi nati da 1000 euro (entro la soglia Isee di 40mila euro) al bonus ristrutturazione sulla prima casa (al 50%), al taglio del 5% di fondi ai ministeri fino al fringe benefit per i neo assunti che si allontanano a più di 100 chilometri dalla residenza originale per lavorare ai 3,5 miliardi di euro destinati alla sanità ‘grazie’ ai contribuiti di banche e assicurazioni. Nessun intervento invece relativo al taglio delle accise che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi.

Taglio cuneo fiscale

Circa la metà della manovra, 14 miliardi, viene destinata alla conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglio dell’Iperf. Le detrazioni fiscali saranno invece rapportate al numero dei componenti della famiglia.  Per il taglio del cuneo, il prossimo anno potrebbe rimanere contributivo per i redditi fino a 20 mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35 mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40 mila euro.

Incentivi sul lavoro a giovani e donne del Sud

Per il sud Italia si confermano gli incentivi all’occupazione di giovani e donne, anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nelle Zone economiche speciali e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica. Nessuna sostanziale novità invece per quanto riguarda le pensioni: resta in piedi l’ipotesi di un aumento, lieve, per quelle minime mentre dovrebbero essere confermati gli incentivi (bonus Maroni) a chi sceglie di rimanere al lavoro anche dopo aver raggiunto l’età pensionabile.

Il provvedimento del consiglio dei ministri “rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee”, spiegano in una nota il Mef.

Manovra, 3,5 miliardi alla Sanità da banche e assicurazioni

“Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”, sottolinea sui social la premier Giorgia Meloni, ricordando che “con questo governo l’Italia guarda al futuro con una legge di bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani”. “Come avevamo promesso – ricorda ancora la premier – non ci saranno nuove tasse per i cittadini”.

Difesa, confermato il rafforzamento

“Il disegno di legge di bilancio stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa”.

Tetto ai compensi di manager pubblici

In arrivo anche un tetto ai compensi dei manager di enti pubblici, fondazioni e società non quotate: la misura, secondo diverse fonti di governo, è stata inserita in manovra. Questi manager non potranno guadagnare più del presidente del Consiglio, quindi all’incirca 80mila euro. Si tratterebbe di un intervento, viene spiegato, introdotto su indicazione del ministro Giorgetti.

Sgravi fiscali per le famiglie

Nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali, viene spiegato.

Redazione

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