Economia
Manovra, pioggia di emendamenti grillini: no alla tassa su bioplastica e stretta sull’Imu alla Chiesa

La manovra economica del Governo si appresta ad affrontare la carica degli emendamenti in arrivo al Senato. Scadono infatti oggi il termine per presentare modifiche al testo approvato dai giallo-rossi e attualmente in discussione nella commissione bilancio. Sulla questione è intervenuto il viceministro Pd dell’Economia Antonio Misiani: “Ripenseremo profondamente alcune misure come quelle sulla tassazione delle auto aziendali e la plastica monouso, sulla base delle valutazioni e delle proposte avanzate dalle associazioni di categoria, dal mondo ambientalista, dalle istituzioni territoriali. Cercheremo di aiutare gli enti locali, che beneficeranno di stanziamenti senza precedenti per gli investimenti ma continuano a soffrire difficoltà per la parte corrente dei loro bilanci”.
PLASTIC TAX E AUTO AZIENDALI – A fare la ‘parte del leone’ è il Movimento 5 Stelle, che ha presentato circa 400 emendamenti alla manovra. Tra le misure più importanti la stretta sulle auto aziendali, con un aumento della tassazione in busta paga per i possessori dal primo gennaio 2020, oltre ad una modifica alla plastic tax che escluderebbe dagli aumenti i prodotti monouso in plastica biodegradabile o quelli che contengono almeno il 25% o il 50% di plastica riciclata. I pentastellati chiedono anche di escludere dalla tassazione tutti i dispositivi monouso sanitari, come le siringhe, e di ridurre al 5% l’imposizione sui manufatti monouso di cancelleria, come le penne.
L’IMU DALLA CHIESA – Altro tema forte è l’Imu della Chiesa. Nella proposta grilina a firma di Elio Lannutti si legge infatti che “sono tenuti a pagare l’Imposta municipale propria (IMU), nei modi e nei termini stabiliti dalla legge per quell’immobile e tutti gli altri a esso collegati, tutti gli edifici o i complessi architettonici della Chiesa cattolica, di congregazioni religiose che fanno capo alla religione cattolica o di associazioni o società; legate alla religione cattolica al cui interno ci sono edifici totalmente o in parte adibiti: a ristorazione a pagamento, a caffetteria a pagamento o a hotelleria a pagamento; all’erogazione di servizi ospedalieri o sanitari a pagamento in percentuale pari o superiore al 30% rispetto al fatturato complessivo dell’azienda”.
REDDITO DI CITTADINANZA – I 5 Stelle chiedono anche una modifica alla loro misura simbolo, il reddito di cittadinanza. Tra gli emendamenti ce n’è uno infatti che prova ad istituire un incentivo ad accettare anche lavori di breve durata o con redditi “marginali” mentre si è all’interno del programma del Reddito di cittadinanza. La misura introduce una “sospensione” del beneficio, anziché la decadenza, in caso di variazioni del reddito dovute ad occupazione con lavoro subordinato, sospensione prevista per la durata del contratto.
© Riproduzione riservata