Diego Armando Maradona strumentalizzato per la sua eredità. Questa l’idea, al momento più di un’ipotesi, avanzata dagli avvocati napoletani Angelo e Sergio Pisani. I due hanno chiesto di identificare e indagare le persone che si trovavano con il campione argentino – scomparso all’improvviso, lo scorso 15 novembre, a 60 anni – quando furono girati i video, diventati virali, in cui il Pibe de Oro manifestava le sue volontà testamentarie e si scagliava contro le figlie, Dalma e Gianina, avute con la prima moglie Claudia Villafane. Angelo Pisani ha rappresentato il campione argentino nella sua battaglia contro il fisco italiano.

Gli avvocati hanno avanzato la richiesta agli organismi inquirenti di Dubai, Argentina, e di altri Paesi in cui il campione argentino ha vissuto. Angelo e Sergio Pisani ritengono fondamentale “identificare chi girava quei video, chi era insieme al campione dall’altra parte della telecamera” ma soprattutto ritengo sia determinante “capire chi e perché diffondeva quelle immagini”. Logica la questione al centro dell’attenzione: l’eredità del Pibe de Oro, tema al centro del dibattito soprattutto in Argentina.

“Per quale scopo, economico o comunicativo – si domandano gli avvocati – quelle persone facevano diventare virali i videomessaggi sui social. Erano in possesso delle necessarie autorizzazioni, del consenso del Pibe previsti tassativamente dalla legge soprattutto alla luce delle palesi ed evidenti gravi condizioni di salute psicofisica in cui si trovava Maradona?” Per i legali è sostanzialmente possibile “la circonvenzione di incapace. Maradona – secondo i due legali – non era in grado di comprendere il ritorno negativo e i danni della pubblicazione dei video”. Perciò Angelo e Sergio Pisani chiedono che vengano “accertati e valutati eventuali interessi e guadagni sul numero di visualizzazioni dei video virali e/o gli scopi e gli obiettivi di coloro che hanno diffuso quelle immagini in violazione alla privacy, diffuse in danno di Maradona”.

Il valore dell’eredità ancora non è stato interamente quantificato. Maradona avrebbe, a quanto emerso nelle scorse settimane, escluso proprio Dalma e Giannina dal testamento, modificato nel 2016. Il documento è stato mandato in onda dalle televisioni argentine. Le due figlie sono state intanto dichiarate parti lese dai giudici che indagano sul decesso del padre. Dalma e Giannina potranno quindi nominare periti, come ha scritto Il Mattino, nel corso delle indagini e avere accesso agli atti.

Si è allungata intanto fino a 11 la lista dei figli di Diego Armando Maradona dopo la sua morte tra quelli riconosciuti e quelli che hanno richiesto la paternità. Quelli riconosciuti sono cinque. Diego Armando Maradona Junior, napoletano, nato da una relazione tra il campione argentino e Cristiana Sinagra nel settembre 1986, ha detto che “ci sarebbero tantissime cose da dire, quello che ha detto mia madre è vero. Ogni giorno in Argentina escono programmi che cominciano a parlare di mio padre. Per quanto riguarda l’intervista riguardante questo figlio illegittimo – ha detto Maradona Jr in diretta con Live Non è la D’UrsoQualora dovesse uscire una verità su questa affermazione io non ho problemi ad accoglierlo. Fin quando io sono in vita, il corpo di mio padre non si tocca”. Le parole dopo la richiesta di riesumazione espressa da un ragazzo di nome Santiago Lara.

Redazione

Autore