"Era un cocainomane", "Muore lui e offusca giornata violenza donne"
Maradona muore e redime Salvini, la vergogna di Cruciani, Mughini e Laura Pausini
Dalla oramai consueta incoerenza del leader della Lega Matteo Salvini agli insulti e le offese, che servono solo per farsi pubblicità e andare controcorrente, da parte di Giuseppe Cruciani nel corso de “La Zanzara”. In mezzo la polemica, del tutto gratuita, della cantante Laura Pausini che colpevolizza Maradona, accusandolo di essere morto nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne (facendola così passare in secondo piano) e le parole “sfatte” di Giampiero Mughini.
La morte del più grande giocatore di tutti i tempi viene così anche sfruttata e cavalcata per esigenze personali. C’è chi come Matteo Salvini e la sua “Bestia” sono dipendenti dai trend del giorno. Così la scomparsa di una personalità come Maradona non può non essere presa in considerazione per alimentare le interazioni dei profili social. Poco importa se, nel 2013, il campione argentino veniva insultato da Salvini per i problemi col Fisco e per il compenso ottenuto per la partecipazione alla trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. “Maradona che prende in giro gli italiano, Fazio lo abbraccia. Sulla televisione pubblica. Pagati da noi. Italia paese di m…a. Basta Rai, Indipendenza”.
Sette anni dopo, nel giorno della morte del Pibe de Oro, il messaggio acchiappa-like: “Un genio unico, assoluto e irripetibile del calcio mondiale. Una preghiera”.
MUGHINI – Da Salvini a Mughini. Lo scrittore e opinionista, storico tifoso della Juve, non riserva parole di encomio per il campione argentino, rimarcando i numerosi problemi fisici e le difficoltà palesate nelle ultime apparizioni pubbliche: “Le sue ultime immagini – ha detto Mughini a Stasera Italia – sono raccapriccianti dal punto di vista umano, e lo dico con commozione. Era un essere sfatto dalle sue abitudini. E d’improvviso lo facciamo santo? Ma no, ma no. Era un grandissimo atleta, un figlio del secolo, drammatico e contraddittorio”. Le parole di Mughini hanno ovviamente fatto esplodere la polemica sul web: qualcuno lo difende e gli dà ragione, sostenendo che Maradona non fosse un esempio da seguire per la sua vita sregolata.
“Immagini raccapriccianti dal punto di vista umano”
Giampiero Mughini ha da ridire su come si parla di #Maradona in queste ultime ore #StaseraItalia pic.twitter.com/GhptzOBdbs— Stasera Italia (@StaseraItalia) November 25, 2020
IL TRANELLO DI CRUCIANI – Prima getta la ‘bomba’, poi nega tutto passando quasi per docile agnellino. “Non si può piangere un cocainomane”. Questa la frase attribuita da Giuseppe Cruciani al collega David Parenzo nel corso dell’ultima puntata del programma radiofonico ‘La zanzara’ (Radio 24). Parole sconcertanti che Parenzo ha negato di aver detto. Non contento però Cruciani, probabilmente ben consapevole del suo reale obiettivo (far polemica e suscitare indignazione), rilancia e incalza: “Tu mi hai detto prima, molto chiaramente, fuori della trasmissione, ‘perché emozionarsi così tanto con la morte di una singola persona, muoiono seicento, settecento, ottocento persone al giorno, le persone si stracciano le vesti perché muoiono settecento, ottocento persone e adesso c’è il lutto nazionale. Sai che in Argentina hanno fatto tre giorni di lutto nazionale – me lo hai detto tu – era un cocainomane – me lo hai detto tu – non si può piangere un cocainomane”. Parenzo ha risposto “non l’ho mai detto”, Cruciani ha insistito: “mi hai detto che era anche uno che ha distrutto la sua vita, non era un esempio, lo hai detto tu”.
Il giorno dopo il conduttore de “La zanzara” prova a metterci una pezza ma è troppo tardi. Parole assai inquietanti le sue considerato che nel corso della trasmissione batteva principalmente sulla vita privata di Maradona.
Lo dico a tutti quelli, da Napoli, che minacciano, insultano, e cose varie. Fate quello che volete, per carità. Ma non ho mai detto che non si può piangere un cocainomane. Ascoltate bene. Maradona in campo è stato il numero uno in assoluto, della sua vita privata non mi importa
— giuseppe cruciani (@giucruciani) November 26, 2020
LAURA PAUSINI – Inquietante anche l’exploit di Laura Pausini. La cantante romagnola ha sottolineato come la scomparsa dell’ex fuoriclasse argentino abbia completamente oscurato una giornata dalla forte valenza simbolica come quella di ieri, 25 novembre. “In Italia fa più notizia l’addio ad un uomo sicuramente bravissimo a giocare al pallone ma davvero poco apprezzabile per mille cose personali diventate pubbliche, piuttosto che l’addio a tante donne maltrattate, violentate, abusate. Oggi non sono la notizia più importante di questo pase… nonostante stamattina ne abbia perse altre due. Non so davvero che pensare”.
Se Michael Jackson fosse morto ieri sarebbe successa la stessa cosa. Quando se ne vanno uomini così amati nel mondo intero è logico che succeda questo. Non ha scelto lui di morire nella giornata mondiale contro il femminicidio. Anche basta con questa polemica becera.
— fiorella mannoia (@FiorellaMannoia) November 26, 2020
IL CHIARIMENTO – In un secondo momento Laura Pausini chiarisce la situazione. Il post, spiega la cantante rispondendo ai fan su Instagram, non è stato cancellato ma esiste ancora in quanto è una risposta ad un post di sua sorella. “Io – ha voluto precisare la Pausini – parlavo di spazio dato alla notizia del campione che ha oscurato quello della giornata dedicata alle vittime di violenza. Che tra ieri e oggi sono state 3. Le notizie importanti possono essere entrambe di rilievo e la considerazione che ieri non sia stato così nel giorno a loro dedicato, è un semplice dato di fatto. E’ un peccato perché entrambe erano importanti”.
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