Marcell Jacobs è pronto a una nuova stagione, si allena a Dubai, dove ha spostato il suo camp da Tenerife. Ammette che “dopo le Olimpiadi ho dovuto faticare per recuperare gli stimoli importanti che avevo prima. Il focus era gareggiare ai Giochi e vincerli, arrivato lì mi è capitato di allenarmi senza scopo e ho beccato una bella bastonata. La carriera non è mai scontata, neanche dopo due ori olimpici”. È atteso il 4 febbraio a Lodz, in Polonia, per i 60 metri che aprono la stagione indoor. Ad agosto il Mondiale a Budapest, in Ungheria. Dice di aver recuperato attenzione e motivazioni in una lunga intervista al quotidiano a La Stampa.

Punta al Mondiale, non tralascia l’Euroindoor, definisce sana la rivalità col campione del mondo Fred Kerley. “Le batoste servono, nella vita le mazzate sono necessarie, sempre, a più riprese. Quando tutto sembra facile non ti godi nulla e nel momento in cui cadi ti fai male, se prendi botte eviti di rifare lo stesso errore”. Parla di una nuova consapevolezza: “Io ho vari figli che adoro, ho vari cloni che possono tentare di imitare me e il mio modo di correre e ho vari cloni che vogliono comportarsi come me per sentirsi fighi, ma non ho competitori. Non parlo dei rivali, ognuno è unico, con le proprie esperienze”.

Da appassionato di auto sportive, gare di cavalli, corridore dei 100 metri definisce la velocità come qualcosa di “familiare, sono cresciuto sulle piste da cross, con mio zio. Benzina, rumore, rapidità, una passione che mi ha accompagnato ai 100 metri: non concedono seconde possibilità. Sono splendidi”.

A fare il giro dei media le sue dichiarazioni sulla società del cantante Fedez, che lo ha rappresentato per diversi anni. “Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità ma lì non hanno mai sviluppato un progetto. Me li aspettavo pronti al risultato invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente. Per contrasto, quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza”.

La rottura con Fedez non l’ha allontanato dalla musica rap e trap. La canzone che sta ascoltando più spesso: $ €Freestyle di Sfera Ebbasta. “Fin da piccolo ascoltavo il rap americano, Tupac, Eminem, 50 Cent e la trap di oggi mi riporta lì, però in italiano. Mi piace e non per le cavolate che dicono, non mi interessano, ascolto i concetti di fondo: gente che viene dal niente, si costruisce. Avvertono che in giro è pieno di squali. Mi ci rivedo. Poche persone che credono in te, poi fai qualcosa di importante e sembrano tutti amici. La maggior parte delle persone che ti stanno vicino ha un secondo fine, sono rari quelli che lo fanno per chi sei. Quelli che lo farebbero senza il successo”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.