"Variazioni del reddito fino a 42 milioni di euro"
Marcello Dell’Utri, sequestro di oltre 19 milioni di euro: “Bonifici Berlusconi non dichiarati”
Sequestro preventivo di oltre 18 milioni di euro a Marcello Dell’Utri. E’ quanto disposto dal Gip di Firenze Antonella Zatini su richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. L’ex senatore di Forza Italia, secondo l’accusa, in quanto condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, avrebbe dovuto comunicare secondo la legge Rognoni Latorre, le variazioni del reddito per un ammontare di oltre 42 milioni e mezzo. Ma non lo avrebbe fatto, da qui il sequestro preventivo.
Gli oltre 42 milioni non dichiarati, secondo la Procura, sarebbero i bonifici che l’allora leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, versò a Dell’Utri una volta condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, e depositata il 1° luglio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso.
Sequestro Dell’Utri, la tesi della procura di Firenze
Dell’Utri, secondo quanto spiega la Dda fiorentina, che aveva richiesto il provvedimento, “con più azioni e omissioni, in tempi diversi, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, pur essendovi tenuto – in quanto condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, depositata nel luglio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso – ometteva di comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali indicate nell’art. 30 della medesima normativa per un ammontare complessivo di 42.679.200 euro”.
Quindi è stato disposto il sequestro preventivo “in forma diretta, sino alla concorrenza della somma di 10.840.451, 72 euro, riconducibile a Marcello Dell’Utri nonché, per la quota parte di 8.250.000,00 euro della somma complessivamente suindicata, anche indirettamente riconducibile al predetto, per il tramite di Miranda Anna Ratti“, moglie dell’ex senatore di Forza Italia, “ovvero per equivalente sui beni nella disponibilità diretta e indiretta di Marcello Dell’Utri nelle modalità e quote sopra indicate”.
Accertamenti sui flussi finanziari
L’indagine, viene spiegato in una nota della procura di Firenze, si inserisce nel quadro di procedimento penale oggetto di un più ampio coordinamento investigativo, portato avanti, in ambito nazionale, dalla Direzione nazionale antimafia, finalizzato all’individuazione dei mandanti esterni delle stragi continentali del 1993-1994. Nel corso del procedimento, viene ancora spiegato, sono stati condotti vari accertamenti concernenti i flussi finanziari che hanno riguardato Marcello Dell ‘Utri dal 2014 ad oggi, e “secondo quanto sin qui emerso, questi, pur essendovi tenuto, in quanto condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, depositata il l 0 luglio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso, ometteva di comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali indicate nell’art. 30 della legge n.646/1982 per l’ammontare sopra indicato, per come rideterminato dal Giudice delle indagini preliminari”.
© Riproduzione riservata