“Una Francia in cui i nostri connazionali ebrei hanno paura non è la Francia. Una Francia in cui dei francesi hanno paura a causa della propria religione o della propria origine non è la Francia. Nessuna tolleranza per l’intollerabile”. E’ quanto scrive su X il presidente francese Emmanuel Macron nel giorno della grande marcia civica contro l’antisemitismo. Presidente Macron che non ha partecipato, ma ha espresso il suo sostegno alla protesta.

L’iniziativa in programma oggi, domenica 12 novembre, dalle 15 a Parigi ma anche in altre città del Paese, da Marsiglia a Tolosa, da Strasburgo a Colmar, ha visto sfilare oltre 182.000 persone, di cui 105.000 soltanto nella capitale stando a quanto riferisce il ministero dell’Interno.Oltre 3mila gli agenti schierati solo a Parigi per la marcia partita dall’Esplanade des Invalides, vicino alla sede dell’Assemblea Nazionale, con destinazione Senato. Lo ha riferito il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, intervistato da Bfm-TV.  Per il ministro, che intende partecipare al corteo, si tratta un “dispositivo di sicurezza molto importante”. Nella Francia segnata dall’allerta terrorismo, dispiegate sul posto anche unità di élite come la Bri, con l’obiettivo di “evitare qualsiasi individuo che voglia aggredire i manifestanti”, ha aggiunto Darmanin.

Alla marcia hanno preso parte anche i familiari di alcuni dei 40 cittadini francesi uccisi nell’attacco di Hamas e di quelli dispersi o tenuti in ostaggio. Patrick Klugman, avvocato e membro del comitato “Freethem” che lavora per ottenere il rilascio delle persone detenute da Hamas e altri gruppi a Gaza, ha affermato che la grande partecipazione alla marcia è significativa e simbolica per rassicurare le comunità ebraiche in Francia. “Sono molto orgoglioso del mio Paese grazie a questa mobilitazione”, ha detto Klugman. “Mi sento meno solo rispetto alle settimane e ai giorni passati”. La marcia è stata organizzata dai presidenti delle due camere Yael Braun-Pivet e Gerard Larcher dopo l’escalation di attacchi contro ebrei in tutta la Francia (oltre 1200) in seguito allo scoppio della guerra fra Israele e Hamas a Gaza

Tra i manifestanti anche la premier Elisabeth Borne presente perché “questa lotta è vitale per la coesione nazionale”. Ma nel suo post ha anche stigmatizzato chi si mette “in posa”, in aperto riferimento alla partecipazione dell’estrema destra e l’assenza della sinistra radicale. “L’assenza de La France insoumise parla da sola”, mentre “la presenza del Rassemblement National non inganna nessuno”, ha scritto Borne. La manifestazione, alla quale non è previsto nessun oratore, deve essere “un grido delle coscienze per gridare al mondo che la Francia non lascerà mai prosperare l’antisemitismo”.

Polemiche per la presenza di due leader dell’estrema destra, Marine Le Pen del Rassemblement National, e Eric Zemmour di La Reconquete, che in passato hanno espresso idee antisemite. Il leader de la France Insoumise, Jean Luc Melenchon ha citato la presenza dell’estrema destra fra i motivi per non partecipare. Ma è stato poi sommerso da critiche quando ha qualificato la marcia come un “rendez vous” per “gli amici del sostegno incondizionato al massacro” a Gaza.

Redazione

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