Il male
Marco Bucci e il cancro alle ghiandole linfatiche del collo. La diagnosi, l’operazione e la scelta di candidarsi: “L’adrenalina mi ha rafforzato”
Per ora, le cure sembrano dare risultati positivi, come ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera, ma Marco Bucci non abbassa la guardia di fronte alla malattia. A settembre, a quasi 65 anni, aveva accettato la candidatura in Liguria anche per lanciare “un messaggio di speranza”, anche per chi – come lui – lotta ogni giorno contro un tumore.
Bucci, il tumore e la scelta di candidarsi
Il sì era arrivato dopo un incontro decisivo con i leader del centrodestra e Giorgia Meloni. Quaranta minuti di dialogo per ottenere dare il suo sì, non prima di una notte di riflessione. “Ho parlato con i medici, ho parlato con tante persone. Non sarà una passeggiata. C’è però la volontà di andare avanti”, spiegava. Aveva pensato a tutte le incertezze legate alla malattia, lasciato liberamente scegliere se correre o meno per la Regione. Una sfida accolta dopo un breve periodo di riflessione, conscio delle sue buone condizioni fisiche.
Bucci e il cancro metastatico alle ghiandole linfatiche del collo
Ma in passato il cammino è stato in salita. Lo scorso settembre aveva concluso un ciclo di trenta sedute di radioterapia e ha avviato una terapia con iniezioni di anticorpi monoclonali ogni ventuno giorni, destinata ai tumori sensibili. Il suo male, un cancro metastatico alle ghiandole linfatiche del collo, era stato diagnosticato il 30 maggio e affrontato con un intervento chirurgico il 3 giugno, in cui sono stati asportati trenta linfonodi. Ha dovuto accettare che la sua vita fosse cambiata, ma non necessariamente finita. Tra le conseguenze delle cure Bucci ha parlato anche della ‘perdita’ della barba: “L’ho persa per la radioterapia. Anche la lingua viene impattata e per un po’ di tempo non ho sentito più i sapori. Sono tornato a sentirli in campagna elettorale un giorno a Taggia dove ci sono i frantoi dell’oliva taggiasca, assaggiando l’olio”.
Bucci e la malattia: “Lasciarsi andare peggiora la situazione”
Vuole che il suo impegno sia visto come un segnale di coraggio, anche se le difficoltà restano. Per lui, il futuro è incerto e non cerca altri obiettivi. Considera il lavoro e la politica come una sorta di terapia: “Quando si affronta una malattia e si è impegnati quotidianamente in qualcosa, l’adrenalina che si produce può rafforzare il sistema immunitario. Lasciarsi andare, invece, peggiora la situazione”, ha spiegato, ammettendo però qualche disaccordo in famiglia. I figli lo hanno invitato a non trascurarsi e la moglie, Laura Sansebastiano, non è stata del tutto favorevole alla sua decisione. Tuttavia, Bucci ha chiarito che alla fine hanno trovato un compromesso, come hanno sempre fatto in tanti anni di vita insieme. E nell’intervista aveva avvertito tutti: “Se mi conoscono tutti come u sindacu che cria, il sindaco che grida, garantisco che i linfonodi non sono riusciti ad annullare la mia capacità di urlo. Ci riesco ancora, anche piuttosto bene”.
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