Marco Damilano avrà un programma tutto suo di approfondimento giornalistico. L’ex direttore de L’Espresso, il settimanale da cui si è dimesso dopo la cessione della storica testata da parte del gruppo GEDI della famiglia Elkann all’imprenditore Danilo Iervolino, fondatore dell’Università telematica Pegaso, sbarcherà da settembre in Rai.

Damilano, da anni molto presente in tv, dalle ‘maratone’ del tg di La7 condotte da Enrico Mentana a ‘Propaganda’ di Zoro, sempre sulla rete di Cairo, avrà il compito di guidare la striscia quotidiana di approfondimento su cui ha fortemente puntato l’amministratore delegato della tv pubblica Carlo Fuortes.

La partenza è prevista per il prossimo settembre su Rai3, una striscia di 10 minuti che inizierà alle 20:35 che andrà in onda da uno innovativo studio nella sede Rai di viale Mazzini a Roma. Non ha trovato dunque spazio l’ipotesi di affidare il programma ad un volto femminile della terza rete, dopo il rifiuto di Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer.

Damilano dovrà dunque fare da ‘traino’ alla storica soap ‘Un posto al sole’, che resta al suo posto dopo una rivolta social dei fedelissimi telespettatori dopo che era circolata l’ipotesi di uno spostamento di fascia oraria alle 18:30.

Le polemiche

La notizia non ha mancato di generare aspre polemiche in viale Mazzini. Il Cdr del Tg2 ha espresso con una nota “stupore” per la scelta di affidare a Damilano una striscia di informazione “con orario previsto alle 20.35, cioè a due minuti dall’inizio del nostro Telegiornale”. “Stupore – sottolinea la rappresentanza dei giornalisti del Tg2 – perché dall’Azienda ci aspettiamo la difesa e la valorizzazione del nostro prodotto, che è risultato dello sforzo dell’intera redazione, non una “concorrenza interna” che riteniamo fuori luogo e punitiva. Peraltro affidata ad un giornalista esterno alla Rai“.

Il Cdr del Tg2, dunque, “chiede all’Ad Carlo Fuortes e al Direttore Mario Orfeo di ripensare l’orario di messa in onda della nuova striscia informativa, tenendo nella dovuta considerazione gli orari di trasmissione dei prodotti del Tg2 e il lavoro di tutto il personale che ne permette la realizzazione. A loro ricordiamo anche che una striscia informativa, premiata dagli ascolti, più o meno nella stessa fascia oraria c’è già ed è Tg2Post“.

Altro affondo arriva quindi dall’Usigrai, l’Unione sindacale dei giornalisti Rai, che critica la scelta della tv pubblica di ricorrere ad un giornalista esterno per l’informazione. “L’arrivo di Marco Damilano è soltanto l’ultimo caso – denuncia in una nota il sindacato -. In un momento in cui l’ad Carlo Fuortes chiede sacrifici agli interni, ci sembra paradossale che all’improvviso ci siano i soldi per pagare l’ex direttore de L’Espresso, che è un giornalista esterno, quindi con un aggravio di costi per l’azienda. Come si è giunti alla scelta di Damilano? Il direttore Mario Orfeo, prima di ricorrere a un esterno, ha valutato i curricula degli interni?“.

Anche l’Usigrai tra l’altro sottolinea come la striscia quotidiana di Damilano andrebbe a sovrapporsi al Tg2: “La nuova organizzazione per generi così parte male e invece di migliorare l’offerta apre la strada ad una concorrenza interna che non giova al prodotto di informazione della Rai. Freelance, giornalisti esterni, conduttori esterni, non è questa la strada del servizio pubblico“, conclude il sindacato.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia