Il fascicolo per omicidio a carico di ignoti
Marco Pantani, mistero infinito: aperta terza inchiesta sulla morte del ‘Pirata’
È un mistero ‘infinito’ quello che circonda la morte di Marco Pantani, il ‘Pirata’ trovato senza vita il 14 febbraio 2004 nel residence Le Rose di Rimini.
Arriva questa mattina l’ennesima svolta sulla travagliata scomparsa dell’ex campione di ciclismo: la procura di Rimini, dopo aver recentemente sentito per oltre due ore la madre di Marco, Tonina Belletti, ha aperto un terzo fascicolo sulla morte del ‘Pirata’. Una inchiesta per omicidio contro ignoti aperta dopo l’invio dell’informativa della commissione parlamentare antimafia alla Procura riminese, nel 2019.
La terza indagine sulla morte di Pantani prenderebbe spunto tra l’altro dall’audizione alla commissione parlamentare antimafia di Fabio Miradossa, che nel 2005 patteggiò una pena per spaccio legato alla morte dell’ex campione di ciclismo. Miradossa ai parlamentari disse, nel gennaio 2020, che Marco era stato “ucciso, l’ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si voleva uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio, ha sempre detto che non si era dopato”, rivelò Miradossa in commissione, audizione che poi è stata parzialmente secretata. Quelle parole vennero poi segnalate ai pm dei parlamentari antimafia.
“La commissione parlamentare antimafia non ha fatto altro che fare il proprio lavoro, cioè ha trasmesso gli esiti di queste audizioni alla procura di Rimini, invitandola a valutare il da farsi – spiega il legale Fiorenzo Alessi, avvocato della famiglia, a LaPresse -. La procura ha opportunamente iscritto un nuovo procedimento a carico di ignoti per l’ipotesi di omicidio, la vecchia ipotesi che era già stata formulata nei precedenti procedimenti archiviati“.
L’obiettivo di Tonina Belletti, aggiunge Alessi, è di “mettersi il cuore in pace, avere una risposta che sia definitiva e poi quel che sarà sarà”. “Dopo che almeno 40 giudici hanno ritenuto priva di fondamento l’ipotesi dell’omicidio, confidare che a distanza di quasi 18 anni dalla morte di Pantani si possa configurare adesso è abbastanza difficile da credere, ma se la procura di Rimini sta indagando, noi collaboreremo per quanto possibile“, ha aggiunto l’avvocato della famiglia.
Mamma Tonina “chiede di capire una volta per tutte se il figlio è morto per un mix di antidepressivi con la cocaina assunta precedentemente oppure se ci sono altri motivi“, ribadisce l’avvocato.
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