Lo stop dopo 3 candidature
Marine Le Pen si ferma, la leader sovranista francese non si ricandiderà “salvo eventi eccezionali”

Alla vigilia del giorno in cui Emmanuel Macron inizia ufficialmente il secondo mandato all’Eliseo, la sua sfidante Marine Le Pen annuncia che non si ricandiderà alle prossime elezioni presidenziali in Francia.
La leader di RN, il Rassemblement National, lo ha annunciato in una intervista esclusiva concessa venerdì al quotidiano Le Figaro. Tre settimane dopo la netta sconfitta al ballottaggio, Le Pen ha rivelato suo desiderio di far emergere “una nuova elite“, in vista del 2027. “Salvo eventi eccezionali“, ha detto, lei non si candiderà alla presidenza.
“Penso che tre presidenziali siano già un percorso, che mi ha consentito di far crescere le nostre idee dal 18% al 42%. In 10 anni è una bella crescita”, ha sottolineato Le Pen, che il 24 scorso ha ottenuto il suo miglior risultato elettorale. Cinque anni prima l’esponente della destra sovranista francese si era fermata al 33 per cento, nelle prime elezioni vinte da Macron. Nel 2012 invece venne ‘fatta fuori’ prima del secondo turno, che vide il confronto tra Nicolas Sarkozy e François Hollande, con quest’ultimo vincitore.
Ma le parole di Marine Le Pen non sono di addio all’attività politica. Non solo la leader di RN ricopre la carica di deputata sia all’assemblea nazionale che all’europarlamento, ma pur avendo ‘ceduto’ la carica di presidente del partito al collega Jordan Bardella ne resta nettamente la numero uno di fatto.
🔴 Marine Le Pen au Figaro: «Les Français m’ont choisie comme première opposante»
«Le vilain mensonge de Mélenchon, laissant croire qu’il pourrait être premier ministre, ne tient pas la route.» https://t.co/2JZpLiTUcn
— Le Figaro (@Le_Figaro) May 13, 2022
La prossima sfida elettorale è infatti vicinissima. Il prossimo 12 e 19 giugno si terranno in fatti le elezioni legislative per il rinnovo dell’Assemblea nazionale: per Macron si tratta di un appuntamento fondamentale, il presidente ha infatti bisogno di una importante maggioranza in Parlamento per poter portare avanti il suo programma di riforme interne.
Al contrario Le Pen a destra e Melechon a sinistra puntano a fare uno sgambetto a Macron: a portare ulteriore incertezza c’è anche la clamorosa decisione della sinistra di presentarsi unita alle legislative.
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