Tutti, o quasi, contro Massimo Giletti. Leoni e influencer da tastiera, colleghi invidiosi, haters seriali. Il popolo delle rete si scaglia contro il giornalista e conduttore di “Non è l’Arena“, volato a Odessa, nel sud dell’Ucraina, per documentare in prima persona quanto sta accadendo dal 24 febbraio scorso, ovvero dopo l’invasione dell’esercito russo di Vladimir Putin. “Perché credo che se vuoi parlare di guerra devi vedere” ha spiegato Giletti nel corso del suo collegamento di domenica 20 marzo, avvenuto pochi minuti prima che iniziasse il coprifuoco.
Giletti è stato accusato di sciacallaggio. Di voler cavalcare il momento, la drammaticità della guerra in corso da quasi un mese. In effetti uno che vuole approfittare della situazione mette a repentaglio la propria vita e quella dell’operatore, viaggiando in un territorio di guerra e sfidando gli attacchi russi nel bel mezzo di una diretta. O andando in giro in territorio dove in poche settimane sono stati uccisi almeno tre giornalisti oltre a migliaia di civili.
Noi del Riformista abbiamo spesso criticato il modo di fare giornalismo del conduttore di “Non è l’Arena“. Lo abbiamo spesso attaccato dopo alcuni servizi “con effetti speciali” (come dimenticare il Vesuvio che erutta covid) o per essersi spesso fatto telecomandare da indagini della magistratura che poi si sono rivelate un buco nell’acqua. Ma vedere Selvaggia Lucarelli e Andrea Scanzi, due giustizieri (e provocatori) cronici, incollati ai social e sempre pronti a massacrare chiunque osi mettersi di traverso (con “l’attore” sempre pronto a sfornare nuovi libri), attaccare Giletti con parole ignobili è raccapricciante.
Il conduttore di “Non è l’Arena” domenica sera ha raccontato quanto visto in quelle ore ad Odessa, per poi collegarsi poco prima del coprifuoco mentre nei cieli Russia e Ucraina stavano combattendo. Un breve video di pochi minuti per far respirare al suo vasto pubblico (eh si, l’audience delle sue trasmissioni non è basso) il terrore che si vive dal 24 febbraio in quelle zone di guerra. Protetto da un giubbotto antiproiettile con la scritta “press”, e con il caschetto in mano, Giletti ha prima indicato al suo operatore di seguire quanto stava accadendo poco distante, poi c’ha ripensato e l’ha rimproverato in diretta (“Devi stare vicino a me”). Anche Enrico Mentana, direttore del Tg di La7, ha mandato in onda un servizio dello stesso Giletti. Poi la diretta all’interno di un rifugio della Croce rossa perché in strada era in vigore il coprifuoco.
Durissimi gli attacchi arrivati nelle ore successive alla trasmissione. Per Selvaggia Lucarelli, Giletti ha registrato la prima parte del programma, perché nella città ucraina dalle 20 era in vigore il coprifuoco, accusandolo poi di aver trasformato la guerra ”in set di un film di serie B’‘. Giletti, contattato dall’Adnkronos, ha replicato netto: ”Credo che la Lucarelli esprima il suo meglio quando alza le palette a ‘Ballando con le Stelle. Non merita nessun altro tipo di commento”.
Scandalose le parole di Scanzi, che per un pugno di like e per seguire i trend del momento farebbe di tutto. Secondo l’influencer “Giletti ha deliberatamente toccato un nuovo livello di sputtanamento giornalistico, esasperando quella sua continua voglia di inabissare etica e morale.
Anchor-man cinico e calcolatore come nessuno, disposto a tutto pur di fare ascolti e generare polemiche, Giletti – tornato con la coda tra le gambe alla consueta domenica sera dopo il mezzo flop di inizio stagione al mercoledì – è sempre stato questa roba giornalistica qua. Molti lo chiamano “Barbaro D’Urso”, che peraltro per lui è pure un complimento (se non altro estetico)”.
Non contento, Scanzi prova a infierire senza badare, ovviamente, alle offese: “Giletti – che nel suo genere è un maestro con 12 lauree – è un abilissimo interprete del trash travestito da quasi-giornalismo, e il fatto che sia ancora a piede libero dopo avere invitato Povia in veste di esperto di geo-politica la dice lunga sullo stato terminale del sistema giudiziario italico”.
Duro anche l’attacco di Anna Rita Leonardi (Italia Viva): “Imbarazzante. Ridicolo. Vergognoso.
Per rispetto dei veri giornalisti che, nel silenzio e senza show, raccontano l’orrore della guerra”.
A schierarsi dalla parte di Giletti, Rita Dalla Chiesa: “Pochi hanno le palle di andare dove si sta combattendo una guerra odiosa, inaccettabile. Non fa rischiare solo gli inviati. Rischia in prima persona”.