Mastella-Calenda, secondo round in tv: “Pariolino, figlio di papà”, “Venditore di elenco telefonico”

Dopo la telefonata a Carlo Calenda e le polemiche successive, Clemente Mastella, sindaco di Benevento e, di recente, sostenitore del premier Giuseppe Conte, rincara la dose contro il leader di Azione nel corso della trasmissione Rai ‘Mezz’ora in Più‘ condotta da Lucia Annunziata.

In collegamento da Benevento, Mastella nega l’offerta politica proposta a Calenda: “Telefonate? Io ho chiamato solo Calenda e mia moglie. Ho solo chiesto a Calenda se avrebbe votato per Renzi e lui mi ha detto che è contro Renzi e contro il PD. Su sindaco di Roma gli ho chiesto solo se si sarebbe candidato”.

Mastella ha poi precisato di aver fatto quella telefonata per “il bene del Paese” e di non aver mai conosciuto di persona “Conte o Bettini”.

Incalzato dalle domande, il sindaco di Benevento etichetta Calenda come “burinotto, pariolino, figlio di papà“, poi si augura che non diventi sindaco di Roma perché “per il bene dei romani, una persona così… Lo conoscevo per le segnalazioni al Cis di Nola…”. Parole pesanti quelle di Mastella che portano sia Annunziata e Paolo Mieli, ospite in studio, a prendere le distanze. “Io lo offendo eccome, ha offeso prima lui” ha rincarato Mastella.

Pochi minuti dopo arriva la telefonata dello stesso Calenda per replicare ma il confronto con il sindaco di Benevento salta a causa di alcuni problemi di collegamento che spingono poi Mastella ad abbandonare la trasmissione. “Non ho nessuna voglia di confrontarmi con Calenda, buon pomeriggio!”.

Il leader di Azione ha quindi spiegato: “E’ giusto che gli italiani, il Pd e il governo, sapessero che figuro del genere si aggira dicendo queste cose alle persone. Mi piacerebbe sentire dal Pd e dal governo se era incaricato di fare queste promesse, io non lo credo”.

“Mi ha cercato Mastella. Io non lo conoscevo – ha precisato Calenda -. Io ho semplicemente ricordato che un signore a me sconosciuto mi ha chiamato per dirmi che se avessi fatto votare la fiducia al governo Conte il Pd mi avrebbe appoggiato per la corsa a sindaco di Roma. Si trattava chiaramente di un sensale, cercava voti a nome di altri. La trovo una pratica indegna e indecorosa e lo ho liquidato. La telefonata sembrava quella dei venditori di un elenco telefonico...”.

LA MOGLIE – “Sono uscite notizie sulla senatrice Lonardo, che io trattassi per ottenere per lei il ministero della famiglia, ma lei fa già il ministro della famiglia a casa mia” ha sottolineato Mastella ricordando di aver “ricevuto anche alcune chiamate dai senatori di Renzi”. La moglie di Mastella, la senatrice del Gruppo Misto Sandra Lonardo ha di recente annunciato di votare la fiducia al governo Conte.