Il caso
Mattanza al carcere di Santa Maria Capua Vetere, 105 vanno a processo
Rinvio a giudizio per 105 imputati per le violenze sui detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere avvenute ad aprile 2020. Lo ha disposto ieri il gip Pasquale D’Angelo, accogliendo la richiesta presentata lo scorso 26 aprile dal pm Alessandro Milita di rinviare a giudizio 105 tra appartenenti al corpo della Polizia penitenziaria e funzionari dell’amministrazione penitenziaria. La Procura sammaritana non aveva chiesto il rinvio a giudizio per uno solo dei 108 imputati dell’udienza preliminare, che ha dimostrato di non essere presente all’interno del carcere nel giorno delle violenze, mentre altri due imputati hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato, che sarà celebrato il 25 ottobre.
I reati ipotizzati dalla Procura sono, a vario titolo, tortura, lesioni, violenza privata, abuso di autorità e, per 12 imputati, l’omicidio colposo per la morte di un detenuto alcuni giorni dopo le violenze. La prima udienza sarà celebrata il 7 novembre davanti alla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, fa sapere l’Adnkronos. L’inchiesta della Procura sammaritana, culminata il 28 giugno 2021 con l’esecuzione di 52 misure cautelari, è stata avviata a seguito delle segnalazioni di violenze avvenute all’interno del carcere nel giorno successivo a una protesta dei detenuti dopo l’emersione di alcuni casi di positività al Covid-19. Tra i primi a depositare una denuncia l’avvocato Carmine D’Onofrio, che nel processo difende tre detenuti. Lo stesso caso è stato sollevato dal garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, che si è costituito parte civile nell’udienza preliminare. Nei giorni seguenti l’esecuzione delle misure cautelari erano circolate sui media le immagini delle telecamere di videosorveglianza nelle quali si vedono numerosi episodi di violenza ai danni dei detenuti. Il 14 luglio 2021 hanno visitato il carcere di Santa Maria Capua Vetere il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia.
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