Nessuna ripartenza, nessun passo indietro. L’udienza per le violenze del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere proseguirà per tutti gli imputati a partire da martedì prossimo. Il giudice Pasquale D’Angelo ha respinto la richiesta di stralciare le posizioni di quattro agenti penitenziari, richiesta avanzata dalla difesa dei quattro imputati sulla base del fatto che i codifensori (legali che si sono aggiunti in un secondo momento ai difensori originari) non avevano ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Se la richiesta fosse stata accolta, il fascicolo per i quattro agenti sarebbe tornato alla Procura per ripetere una serie di passaggi formali.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha depositato una memoria per sostenere che gli avvisi di conclusione indagine fossero validi, le difese si sono opposte. Alla fine il giudice non ha accolto le tesi dei pm, ma ha comunque ritenuto non valide le nomine dei codifensori in quanto non accettate dal sistema telematico in uso alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, per cui i codifensori hanno comunque regolarizzato la loro posizione e potranno in futuro assistere i clienti mentre l’udienza procederà regolarmente per tutti i 108 imputati. Il giudice, infatti, ha optato per proseguire senza interruzioni, per cui la posizione dei quattro è stata nuovamente riunita a quella degli altri 104 imputati.
Del resto, questo procedimento nasce con numeri da record: 108 imputati, oltre duecento avvocati, più circa ottanta parti civili con relativi avvocati. Un unicum anche per uno die reati contestati, la tortura, introdotto nel nostro ordinamento nel 2017. Tra i quattro imputati in questione c’è Angelo Bruno, in servizio il giorno delle violenze ma riformato per motivi di salute pochi mesi dopo. Bruno proprio ieri è tornato completamente libero su decisione del Riesame che gli ha revocato l’obbligo di dimora.