Il diktat del Quirinale
Mattarella bacchetta i magistrati: “Riforma del Csm non più rinviabile, basta protagonismo”
Sergio Mattarella entra ‘a gamba tesa’ sulle fibrillazioni che da mesi ormai sconvolgono la magistratura, dal caso Palamara ai veleni nella Procura di Milano sulla loggia Ungheria, fino alle assoluzioni eccellenti su Eni-Nigeria o l’inesistente trattativa Stato-Mafia.
Il presidente della Repubblica, intervenuto questa mattina a villa Castelpulci a Scandicci (Firenze) per partecipare alla cerimonia per il decennale della Scuola superiore di magistratura, ha richiamato la magistratura a “ritrovare prestigio”, “valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali, rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo”.
Nel discorso tenuto davanti al Presidente della Scuola Giorgio Lattanzi, al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini e al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, oltre al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Scandicci Sandro Fallani, Mattarella ha ricordato che “le vicende registrate negli ultimi tempi nell’ambito della magistratura non possono e non devono indebolire l’esercizio della “funzione giustizia” – essenziale per la coesione di una comunità – attività svolta quotidianamente, con serietà, impegno e dedizione, negli uffici giudiziari. Se così non fosse, ne risulterebbero conseguenze assai gravi per l’ordine sociale e nocumento per l’assetto democratico del Paese”. Ma, ha sottolineato il presidente della Repubblica, “occorre un ritrovato rigore”.
BASTA PROTAGONISMI, SERVONO CONDOTTE IRREPRENSIBILI – Mattarella, che da Capo dello Stato è anche presidente del Csm, ha poi bacchettato i magistrati: “La garanzia dell’indipendenza della Magistratura – elemento irrinunziabile nel modello della Costituzione – risiede nel prestigio che gli viene riconosciuto e nella coscienza dei cittadini. È un terreno sul quale non sono ammesse esitazioni o incertezze: la magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo”.
SUBITO RIFORMA DEL CSM CONTRO ACCORDI ELUSIVI – Mattarella ha anche definito “non più rinviabile” la riforma del Csm. L’organo di governo autonomo, “quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e indipendenza della magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, senza mai cedere ad una sterile difesa corporativa“, è stato il richiamo del Capo dello Stato.
Una riforma che per Mattarella deve “sradicare accordi e prassi elusive di norme che, poste a tutela della competizione elettorale, sono state talvolta utilizzate per aggirare le finalità della legge”. Modifiche da realizzare “al più presto”, incalza l’inquilino del Colle, “tenendo conto dell’appuntamento ineludibile del prossimo rinnovo del Consiglio superiore. Non si può accettare il rischio di doverne indire le elezioni con vecchie regole e con sistemi ritenuti da ogni parte come insostenibili”, è stato il richiamo di Mattarella.
IL PROCESSO CIVILE – Ma dal presidente Mattarella è arrivato anche un forte richiamo per modifiche rapide al processo civile, che deve seguire “la stagione di rinnovamento avviatasi con l’entrata in vigore della legge di riforma del processo penale”.
Il potenziamento dell’Ufficio del processo “si pone in questa prospettiva, come strumento diretto ad aumentare gli standard di produttività nella volontà di dare risposte alla domanda di giustizia in maniera più efficace e tempestiva. Affinché ciò avvenga, occorre un significativo mutamento nelle modalità di svolgimento del lavoro giudiziario con l’adozione di un modulo organizzativo basato sulla collaborazione e sul confronto con altre figure”, ha spiegato nel suo discorso il Capo dello Stato.
TEMPI DEI PROCESSI IN LINEA CON L’UE – Parlando alla Scuola superiore della Magistratura a Scandicci il presidente della Repubblica è intervenuto anche su uno dei temi più noti quando si parla delle storture della giustizia italiana, la lentezza dei processi.
“Le risorse aggiuntive di mezzi e di personale previste (dal Pnrr, ndr) rappresentano un’occasione da non perdere per innovare le modalità di esercizio della giurisdizione, in vista del raggiungimento dell’obiettivo dei tempi processuali come individuati nel Piano ed in linea con i parametri europei“, è stato l’auspicio di Mattarella.
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