“Nel caso di mia figlia ci troviamo di fronte a due cittadini italiani che stanno avendo due trattamenti diversi”. Roberto Salis, padre di Ilaria accusata di presunte violenze commesse nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest l’11 febbraio 2023, aveva scritto soltanto ieri una Pec al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, facendo diretto riferimento non solo al caso della figlia (da più di un anno detenuta nel carcere di massima sicurezza Gyorskocsi Ucta, a Budapest, in condizioni disumane) e in attesa di essere giudicata, ma anche a quello di Gabriele Marchesi, il 23enne indagato con Ilaria Salis e ora il libertà dopo il ‘no’ della Corte d’Appello di Milano alla richiesta di estradizione. Il giovane aveva fatto rientro in Italia poco prima che venisse raggiunto dal mandato di arresto Europeo. La decisone della Corte è stata motivata con il rischio di una detenzione che non rispetti i diritti inviolabili della persona.

Le critiche di Roberto Salis

“La nostra Costituzione – aveva scritto il padre di Ilaria Salis – ci ricorda che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”, chiedendo un intervento del Capo dello Stato perché “soltanto lui è in grado di smuovere il governo”. Salis non aveva infatti risparmiato critiche all’esecutivo: “Mi aspettavo che dopo quello che è successo ieri, con Ilaria di nuovo in catene e con i domiciliari negati, il nostro governo alzasse la voce. E invece niente. Non mi ha chiamato nessun ministro. Quando qualcuno che ricopre cariche importanti ti dice ‘fai A, B e C in questo modo’ e poi tutto questo si rivela un buco nell’acqua, una telefonata per mostrare vicinanza mi sarebbe sembrato il minimo» dice ancora, riferendosi tra le righe al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

La risposta di Mattarella

La risposta del Presidente della Repubblica, a meno di 24 ore dalla Pec, non si è fatta attendere. Il Capo dello Stato ha telefonato questa mattina a Roberto Salis. “Mattarella – ha detto Salis all’Ansa – ha ribadito la sua vicinanza personale a me e alla famiglia. E mi ha garantito il suo interessamento al caso. Lo ringrazio per la solerzia con cui mi ha risposto e per la sensibilità e la vicinanza al dramma che sto vivendo con la mia famiglia”. Mostrando il suo rammarico, Mattarella ha confidato a Salis: “Speravo fossero giorni diversi”, assicurando che farà quanto è nelle sue possibilità, pur riconoscendo che le responsabilità, sul piano operativo, passino per il governo”, concludendo con una riflessione sulla disparità di trattamento che  “Colpisce la nostra pubblica opinione”.

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