Sei Punte
Un'obiezione rispettosa al Presidente
Mattarella e il tratto di preoccupante ambiguità nel suo discorso su Gaza: il “chiaroscuro” che equipara Hamas a Israele
Pur con tutto il rispetto dovuto, occorre osservare che c’era qualcosa di incongruo nel discorso che il presidente della Repubblica ha inviato l’altro giorno all’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo in occasione della “47ª tavola rotonda su questioni attuali di Diritto internazionale umanitario”.
Premettendo che l’occasione di convegno si confrontava “con tristi e stringenti attualità” (le situazioni di crisi in Ucraina, Yemen, Siria, Haiti), il discorso presidenziale si intratteneva in modo particolare sulla “tutela della popolazione civile, dei minori, delle donne, dei più fragili”, argomentando che la questione “interpella le coscienze anche a Gaza”. Ed era con particolare – anzi esclusivo – riferimento alla guerra di Gaza che Sergio Mattarella richiamava il “bollettino quotidiano di uccisioni, distruzioni di infrastrutture, tra cui anche scuole, ospedali e campi profughi, attacchi contro operatori umanitari, personale medico, giornalisti”.
Il presidente della Repubblica non ignora che, nella guerra di Gaza, le distruzioni di infrastrutture avvengono o perché si tratta di infrastrutture militari, o perché sono adibite a tale uso da parte di miliziani e terroristi che vi si insinuano mischiandosi alla popolazione civile. Nei due casi, con intenzioni ed effetti di violazione che il diritto internazionale e umanitario non addebita a chi colpisce quelle strutture, ma a chi ne fa quell’uso illecito. Non ignora, il presidente della Repubblica, che nella guerra di Gaza non si sono registrati deliberati attacchi contro operatori umanitari, personale medico e giornalisti, e che quando si sono verificate uccisioni di appartenenti a quelle categorie si è trattato, alternativamente, di drammatiche conseguenze di operazioni belliche o – in rarissimi casi – di tragici e inescusabili errori di cui l’esercito si è assunto la responsabilità.
Ancora con il massimo rispetto, si deve poi osservare che il discorso di Sergio Mattarella si segnalava per un tratto di preoccupante ambiguità quando – giusto dopo quell’elenco di violazioni a Gaza – deplorava lo “sterile rimpallo delle responsabilità fra le parti in guerra” e il “chiaroscuro delle narrative opposte”. Il presidente della Repubblica non ignora che, nella guerra di Gaza, c’è una parte – Israele – che ha la responsabilità di difendere il proprio Stato e il proprio popolo facendo la guerra a quelli che vogliono distruggerli; e c’è una parte – il fronte terrorista e genocidiario – che aggredisce Israele e il popolo israeliano rivendicando di volerli distruggere. Il “chiaroscuro” non è nelle narrative opposte, ma nelle rappresentazioni che si prestano a equiparare quelle due responsabilità molto diverse.
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