Il direttore de Il Riformista e leader di Italia Viva Matteo Renzi interviene in diretta su Facebook dalla festa di Italia Viva Toscana a Firenze alle 18.00

Qui il link per seguire la diretta 

Sulla collocazione di Italia Viva in Parlamento  Renzi ha dichiarato: “credo che la cosa fondamentale che questo settembre ci mette davanti è che c’è un governo che non sta governando e un’opposizione che non sta facendo l’opposizione. C’è un governo in retromarcia e una opposizione che va in folle: in questo quadro noi facciamo il centro. Poi rispetto ai gruppi e a come li gestiremo lo vedremo nelle prossime settimane. Il punto chiaro è che il governo non governa e l’opposizione non fa l’opposizione: o si prova a far qualcosa noi o il Paese va in crisi”.

Per la legge di bilancio, ha aggiunto Renzi, mancano 30 miliardi e non hanno nemmeno gli occhi per piangere. Allora invece che fare tante promesse e giratine show come quelle che sta facendo la Meloni si concentrino su una cosa, abbassino le tasse. Tutte le volte la destra le tasse le abbassa, ma in campagna elettorale a parole. Gli unici che abbassano le tasse siamo noi ed in questo momento siamo all’opposizione”

Sulla strage di Ustica e le dichiarazioni di oggi di Giuliano Amato: “Ci sono 81 persone 81 italiani che sono morti e non è che siccome sono morti 43 anni fa vale meno. Sono morti nel modo più orribile, sono morti in vacanza o per tornare a casa, sono morti lasciando nel dolore le famiglie che per anni hanno chiesto la verità e continuano a chiederla. Noi abbiamo fatto proprio uno sforzo per cercare di dare la massima trasparenza in questi anni ma che vi sia stato quello che Andrea Purgatori chiamava il muro di gomma – come il film, forse qualcuno di voi lo ricorda -penso sia difficile da negare e oggi Giuliano Amato lo conferma in modo autorevolissimo. Giuliano Amato non è soltanto per due volte il presidente del consiglio dei ministri, poi il presidente della corte costituzionale, per tre anni e mezzo sottosegretario di Stato: è stato uno dei grandi esponenti del nostro paese, una delle coloni istituzionali del nostro paese. Proprio per questo esprimo una perplessità sul modo con il quale è intervenuto. Se ha qualche elemento in più – e io immagino che l’abbia – deve essere molto più conseguente e non può limitarsi a un’intervista alla pur prestigiosa testata di Repubblica. Se ha degli elementi in più – ed io voglio ben sperare che li abbia – non può limitarsi a una ricostruzione del si dice perché chi ha fatto il presidente del consiglio dei ministri ed ha avuto accesso alla complicata materia dei segreti di Stato sa perfettamente che c’è un impegno nei confronti delle istituzioni di questo paese di parlare di certe cose con cognizione di causa d con dovizia di particolari particolari. Il mio dunque è un invito al presidente: visto che ha ritenuto di dover fare questa intervista prima di chiedere a Macron che andava alle medie quando questo accade è eventualmente l’attuale presidente del consiglio cioè Meloni che deve chiedere formalmente spiegazioni alla Francia non Amato. Prima di chiedere attraverso il giornaleLa Repubblica delle spiegazioni dica tutto quello che sa nelle sedi opportune perché altrimenti sembra un messaggio in bottiglia e con 81 vittime non si fanno i messaggi in bottiglia. Se ha sentito il bisogno di dover parlare adesso e non nei 43 anni precedenti abbia il coraggio: sono certo che l’avrà ed avrà l’onestà intellettuale di andare a dire tutto quello che sa. Perché non si gioca coi sentimenti delle famiglie”

Infine su salario minimo e soprattutto Jobs Act non manca la polemica con Elly Schlein: “Vorrei chiedere a Elly Schlein se mi invita alla festa dell’ Unità di Ravennaz Hanno invitato tutti tranne me. A me va bene però siccome stanno discutendo del jobs act dico a Elly: invitami e facciamo un dibattito io e te sul jobs act. Se non vuoi che io venga a Ravenna, vieni tu a Santa Severa alla Festa di Italia Viva la settimana dopo e si fa il dibattito. Se Elly Schlein non se la sente io sono disponibile a fare un dibattito a Ravenna o a Santa Severa con altri dirigenti del Pd. Dario Franceschini, Graziano Del Rio, Debora Serracchiani, Lorenzo Guerini, Marianna Madia, Andrea Orlando, Nicola Zingaretti, Gentiloni, Letta. Sono disponibile anche a farlo con Bersani, con lui lo farei a Taranto perché mi ricorda cosa ha fatto lui per ilva e cosa ho fatto io per ilva. Abbiano il coraggio di fare un dibattito sul jobs act, che hanno votato!”

 

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