Matteo Renzi ha scoperto le carte, abbracciando definitivamente la possibilità di entrare nel campo largo a sinistra. Il leader di Italia Viva, partendo dallo spunto dell’abbraccio con Elly Schlein durante la Partita del Cuore, vede ormai il futuro del suo partito ben posizionato a sinistra seppur come una costola centrista e riformista, senza porre veti né sul Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte né su Alleanza Verdi e Sinistra di Bonelli e Fratoianni.

Matteo Renzi scopre le carte e abbraccia il campo largo

Renzi ne parla in un’intervista sul Corriere della Sera. La prima domanda è stata proprio dell’abbraccio in campo con la leader del Pd. “È stato bello giocare insieme per dare una mano agli ospedali pediatrici. L’abbraccio nasce dal fatto che avevamo fatto una grande azione e Elly aveva segnato anche grazie al mio assist. Peccato il gol annullato per fuorigioco…” ha detto Renzi. Ma poi entra più nel dettaglio politico e spiega di come tra il Partito Democratico e Italia Viva possa esserci un riavvicinamento strutturato: “Forte del successo alle Europee, il Pd di Schlein ha detto: vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022. Ma anche noi abbiamo un obbligo, allora: non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque Stelle. Il no ai veti non può che essere reciproco. Noi alle Europee abbiamo sfiorato il 4% e dunque abbiamo un consenso che alle prossime politiche può fare la differenza in almeno una trentina di collegi marginali. Saremmo decisivi. Per noi è tempo di scelte. O si riapre la partita del Terzo Polo o si prende atto che il centro è decisivo solo se si allea in modo strutturale”.

Renzi: l’alleanza con Schlein e Conte unica alternativa

Per Renzi l’obiettivo è ormai chiaro: “Costruire un centro che guarda a sinistra, per dirla con De Gasperi. Non rinnego quello che abbiamo fatto: aver mandato a casa Salvini al Papeete, aver portato Draghi, aver costruito le condizioni per il bis di Mattarella. Ma accettare la nuova sfida significa costruire una coalizione organica dove noi proviamo a occupare il campo riformista almeno come altri provano a occupare lo spazio più a sinistra. Questa sarà la proposta che porterò all’Assemblea Nazionale di Italia Viva”. Poi l’apertura più che totale, alla domanda se fosse possibile un’alleanza tra lui, Schlein, Conte e gli altri della sinistra: “Non facciamola lunga: non solo è possibile ma è anche l’unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante. La maggioranza è divisa su tutto, dalla politica estera ai vaccini per i bambini. Però sta insieme grazie al potere, perché usa il potere, senza pudore. L’alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire va costruita l’alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti e mettendo insieme i voti”.

Renzi e la fine del governo Meloni

Nel corso dell’intervista, Renzi parla anche del futuro del governo Meloni. Secondo il leader di Iv potrebbe cadere prima della fine della legislatura: “Sarà la stessa Meloni ad anticipare per evitare di perdere il referendum costituzionale e perché, se anche trova i soldi della Legge di Bilancio 2025, sull’anno successivo è strangolata dai vincoli”. E a quel punto, per l’ex premier, bisogna andare subito alle elezioni: “Ho una certa esperienza nei giochi di palazzo e anche per questo dico che la via maestra è andare a votare. E siccome la presunta elezione diretta della Meloni è talmente pasticciata che non vedrà mai la luce, io dico subito che per me il candidato premier deve essere il leader o la leader di partito che prende più voti nella coalizione”.

Redazione

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