Il medico italiano Maurizio Cecconi, primario di anestesia e terapia intensiva dell’Humanitas di Rozzano (Milano), è stato definito dal Journal of The American Medical Association uno dei tre “eroi della pandemia”. Un riconoscimento importante per aver raccontato al mondo quanto stava accadendo in Italia, diventata “l’epicentro” del contagio mondiale.

Cecconi è uno dei tre “eroi della pandemia” scelti dal Journal of The American Medical Association: con lui ci sono in una sorta di podio l’oculista di Wuhan, Li Wenliang, il medico cinese  che per primo avevo denunciato la gravità dell’infezione, salvo essere costretto a rimangiarsi il tutto dalle autorità di Pechino e poi morire per il Covid-19. Terza figura premiata dal Journal of The American Medical Association è Anthony Fauci, l’immunologo della task force Usa che ha il complicato compito di ‘mediare’ tra le sue posizioni scientifiche e le ‘sparate’ dell’inquilino della Casa Bianca Donald Trump.

Cecconi, 42 anni, è tornato in Italia due anni fa dopo aver trascorso gli ultimi 14 anni in Gran Bretagna. Da Rozzano, quando nel Paese è scoppiata l’emergenza, ha organizzato videoconferenza con migliaia di colleghi per condividere informazioni fondamentale sul contagio da Coronavirus. Un ruolo giudicato determinante dal Journal of The American Medical Association per diffondere le sue conoscenze sul Covid-19 nella comunità medica di tutto il mondo.

Commentando su Twitter il riconoscimento ottenuto dal Journal of The American Medical Association, Cecconi ha voluto condividere il ‘premio’ con “tutta la comunità medica e di ricerca lombarda e italiana. Non siamo eroi – ha sottolineato Cecconi – ma siamo felici se contribuiamo ad aiutare gli altri a prepararsi meglio. È l’unico modo che conosciamo e seguiamo”.

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