L'operazione Mare e monti
Maxi blitz a Foggia contro mafia garganica, 39 arresti nel clan Li Bergolis ‘grazie’ ai pentiti: “Colmato vuoto repressivo di 15 anni”
Maxi blitz contro la mafia garganica a Foggia dove nelle prime ore di martedì 15 ottobre una operazione interforze ha inferto un duro colpo alla criminalità organizzata. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito, a Foggia e in altre località del territorio nazionale, decine di provvedimenti giudiziari (39 arresti) per i reati di associazione mafiosa, traffico di droga e estorsioni. Ingenti anche i sequestri patrimoniali per un totale di circa 10 milioni. L’operazione, denominata Mari e monti, scaturisce da una vastissima e articolata manovra investigativa, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia.
Alle 10.30, il Procuratore Distrettuale di Bari Roberto Rossi terrà, presso l’aula della Corte di Assise del Tribunale di Bari una conferenza stampa con la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo (originario proprio di Foggia) e dei vertici dei reparti investigativi della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Blitz mafia garganica, 39 arresti nel clan Li Bergolis
Nel mirino degli investigatori 39 persone ritenute contigue al clan Li Bergolis di Monte Sant’Angelo (Foggia): 37 di loro sono finite in carcere, due ai domiciliari. Per i tre capi dell’organizzazione è stato disposto il regime di carcere duro (41bis). Un contributo sostanziale se non totale alle indagini è arrivato dalle dichiarazioni di ben 18 collaboratori di giustizia e dalle intercettazioni ambientali e telefoniche.
Blitz mafia, Melillo: “Colmato deficit repressivo fermo da 15 anni”
“L’operazione di oggi colpisce una delle organizzazioni più potenti della mafia della provincia di Foggia, colmando un deficit di intervento repressivo che, per il clan Li Bergolis, durava da 15 anni”, ha detto in conferenza stampa il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. “Si tratta di una realtà di straordinaria pericolosità – ha aggiunto – nella quale, alla dimensione violenta, vessatoria e intimidatoria del gruppo si associa una capacità di operare nella modernità, dal traffico di stupefacenti al riciclaggio”.
© Riproduzione riservata