È in corso da questa mattina una delle più vaste operazioni anti Camorra intraprese nel post pandemia. Decine di arresti a Ponticelli, nell’area est di Napoli, dove da almeno due anni si combatte a colpi di sparatorie, stese e bombe la faida tra il clan De Micco-De Martino e quello De Luca Bossa-Casella-Minichini. Sette le vittime in tutto, tra cui un innocente, in questi ultimi anni.
Dalle prime ore l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di stato stanno dando esecuzione a un’ordinanza restrittiva emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. La vasta operazione riguarda 66 persone ritenute gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi, a vario titolo legate al cartello camorristico denominato De Luca – Bossa – Casella – Minichini – Rinaldi – Reale attivo nella zona orientale del capoluogo.
Il provvedimento, fanno sapere i carabinieri ha previsto la custodia cautelare in carcere per 57 persone, gli arresti domiciliari per due e per quattro il divieto di dimora nel comune di Napoli. “L’ordinanza compendia gli esiti di una vasta attività di indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, avviata nell’aprile 2016 in seguito ad un sequestro di sostanza stupefacente e di alcuni manoscritti presso una delle abitazioni in cui veniva gestita l’attività illecita del gruppo criminale, indagine poi ampliata nel tempo raccogliendo importanti elementi probatori sull’associazione in questione. Un secondo segmento di attività, avviato nel settembre 2020 a seguito di alcuni atti intimidatori nei confronti di cittadini del quartiere Ponticelli, ai quali venivano chieste somme di denaro in cambio del mantenimento o dell’ottenimento di alloggi popolari, ha consentito di documentare l’attuale permanenza del clan e delle relative attività illecite”.
Solo lo scorso 10 novembre un pluripregiudicato 48enne era stato ferito in un agguato, nei pressi di una scuola elementare, in piazza Aprea. Lo scorso 24 ottobre invece a morire sotto i colpi di arma da fuoco il 22enne Alessio Bossis, nel parcheggio della galleria commerciale “In Piazza” nel vicino comune di Volla. “Ormai – lamentava Stefano Marzatico, consigliere del Gruppo Maresca alla Sesta Municipalità Ponticelli-Barra-San Giovanni a Teduccio – viviamo una situazione insostenibile. Un anno è passato, senza aver avuto risposta da chi amministra la città, ma al consueto corteo dell’11 novembre, anniversario della strage del Bar Sayonara, domani parteciperanno in tanti prendendosi applausi che non meritano. Sarebbe il caso che ognuno di loro si dimettesse e chiedesse scusa al quartiere di Ponticelli”.
Il riferimento del consigliere andava alla XII giornata in memoria delle vittime dell’11 novembre 1989, anniversario della strage del bar Sayonara, dove in una spedizione punitiva vennero ammazzate sei persone tra cui quattro innocenti, manifestazione organizzata dal presidio di Libera Ponticelli, Fondazione Pol.i.s., Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità.