La travagliata elezione che mette in luce il potere degli estremisti
McCarthy eletto speaker della Camera alla 15esima votazione, lo psicodramma e la deriva dei repubblicani Usa
Al quindicesimo scrutinio il leader repubblicano Kevin McCarthy è stato eletto Speaker alla Camera. Il repubblicano ha ottenuto i 216 voti necessari a guidare la House alla fine di una serata drammatica, caratterizzata da momenti di tensione, dopo l’astensione di cinque dei 21 ribelli del partito che, a differenza delle votazioni precedenti, non hanno votato altri candidati. La Terza carica dello Stato ora ha un nome ma l’elezione ha fatto emergere una profonda spaccatura del partito di maggioranza e preannuncia una stagione all’insegna del caos nel Congresso per i prossimi due anni. La destra estrema ha fatto capire di avere i numeri per tenere in ostaggio il partito Repubblicano. E lo stesso Donald Trump ha dimostrato di non riuscire a controllare più questa deriva.
Il californiano, fedelissimo di Trump della prima ora, che il 26 gennaio compirà 58 anni, non si è mai scoraggiato ed ha ostentato ottimismo fino all’ultimo, tranne un momento di irritazione mostrato nei confronti dell’arcinemico Matta Gaentz, che ha provocato la sua clamorosa disfatta alla 14esima votazione. Un vero e proprio psicodramma che si è consumato in questi cinque giorni nel tempio della democrazia americana e con Donald Trump, che sembrava aver perso la sua presa sul Grand old party, che è tornato protagonista svolgendo un ruolo determinante per la vittoria del repubblicano. Quando tra McCarthy e Gaentz si è arrivati al duro scontro verbale che stava per diventare quasi fisico, quando sembrava che la seduta dovesse essere aggiornata a lunedì, l’ennesimo colpo di scena. Trump ha telefonato a Gaentz e ad un altro dissidente, Andy Biggs, che aveva votato per un terzo candidato alla 14esima chiama, per convincerli a dare la loro preferenza al ‘suo’ candidato. La pressione dell’ex presidente non ha tuttavia funzionato sul leader dei ribelli, che si è astenuto anche all’ultimo voto, ma senza il voto contrario di Biggs, che si è pure astenuto assieme ad altri quattro dissidenti, McCarthy l’ha spuntata ottenendo i 216 voti necessari.
Sulla scelta finale ha pesato certamente l’intervento di Trump ma probabilmente anche le tante concessioni che il neo speaker ha fatto alla fronda dei dissidenti, indebolendo di fatto il suo ruolo di leader della House e consegnandosi per i prossimi due anni nelle mani degli ultraconservatori. Secondo quanto riportato dall’Ansa tra le concessioni ottenute dai ribelli c’è che un singolo deputato possa chiedere un voto di sfiducia per cacciare lo speaker; che il Freedom Caucus, l’ala destra del partito, ottenga un terzo dei membri della potente Rules Committee, la commissione che controlla quali leggi arrivano in aula e in che forma; che si possa votare sulla proposta di limiti di mandato e sulla legge per la sicurezza dei confini. Il californiano ha promesso inoltre che il suo comitato elettorale non si intrometterà in primarie considerate ‘sicure’. E infine la promessa che McCarthy avrebbe fatto di un taglio alle spese per la difesa da 75 miliardi di dollari. Una promessa che viene fatta proprio nel giorno in cui il presidente americano Joe Biden ha annunciato un nuovo ingente pacchetto di armi da 3 miliardi di dollari all’Ucraina. Una mossa che se ha accontentato i ribelli del Grand old party rischia di irritare i falchi all’interno del partito che invece sostengono la necessità di aumentare il budget per la difesa in chiave anti-Russia e anti-Cina.
Il neo-speaker della Camera Usa Kevin McCarthy ha iniziato il suo primo discorso con una battuta sui 15 voti serviti ad eleggerlo: “E’ stato facile, eh? Non pensavo saremmo mai arrivati quassù”. Lo scrive la Cnn. Il repubblicano ha poi detto che la Camera lavorerà per far vincere agli Usa la competizione economica con la Cina, per la quale ha usato il termine ‘Partito comunista cinese’. “Ci occuperemo delle sfide a lungo termine dell’America, il debito e l’ascesa del Partito comunista cinese… creeremo una commissione bipartisan per stabilire come riportare qui le centinaia di migliaia di posti di lavoro finiti in Cina”.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è congratulato con Kevin McCarthy per la sua elezione a Speaker della Camera dei Rappresentanti, affermando che “come ho detto dopo le elezioni di metà mandato, sono pronto a lavorare con i repubblicani ogni volta che sarà possibile, e gli elettori, come hanno detto chiaramente, si aspettano che i repubblicani siano pronti a lavorare con me. Ora la leadership della Camera ha deciso che quel processo debba iniziare”. Lo scrive la Cnn.
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