La soluzione
Medici di base, accordo per le visite a domicilio
Il precedente confronto fra Regione e medici di famiglia per le visite domiciliari si è concluso con un “ci rivedremo”. Nuovo appuntamento per stamattina nel Centro Direzionale: è prevista l’accensione del semaforo verde. Anticipa tutti l’Asl Napoli 3 che oggi, con uno dei 5 camper noleggiati dal manager Sosto e con sedici auto, effettuerà visite domiciliari a Gragnano. Per una settimana i rappresentanti sindacali hanno collaudato la piattaforma Sinfonia della Soresa. In questi mesi di pandemia i medici di medicina generale sono stati “surgelati”: niente visite domiciliari e colloqui telefonici con i propri assistiti mentre il 118 ha conquistato la piazza organizzando in città e in provincia un numero comunque limitato di tamponi (due volte e mezzo inferiore alla media nazionale) con tempi lunghi per comunicare i risultati dei test.
Al 118 si è affiancato il personale delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che con i camper hanno provato a intensificare l’utilizzo dei tamponi. “Anche noi della Fimmg – spiega Enzo Schiavo, vicesegretario provinciale della Federazione italiana dei medici di medicina generale – abbiamo testato la piattaforma Sinfonia: per le richieste di tamponi e per la lettura dei risultati dei test questo strumento funziona”. Punto più delicato era quello dell’inserimento dei dati dei pazienti nella piattaforma e dei contatti da avere con chi ha problemi di salute. “Alcuni dati sono inclusi direttamente dal sistema Sinfonia, ne abbiamo inseriti altri nuovi ed è andato tutto bene: il sistema funziona ed è di facile accessibilità”, conferma Enzo Schiavo.
Due motivi per preannunciare il sì alla ripresa dell’assistenza domiciliare che – alla presenza di Enrico Coscioni, consulente per la sanità del governatore Vincenzo De Luca – sarà definita con la firma dell’accordo. “Abbiamo problemi organizzativi di cui discuteremo nel corso del confronto perché aumentano le richieste di colleghi che vogliono pensionarsi. In Campania siamo circa 4mila medici di medicina generale, circa mille e 800 tra Napoli e provincia – spiega il sindacalista – Per questi pensionamenti agevolati proponiamo lo spacchettamento delle carenze. Bisogna ridurre le attese burocratiche valutando con rapidità cinquanta carenze per volta, assumendo giovani colleghi al posto di chi va in pensione”.
Nessun braccio di ferro sul pagamento (già concordato) degli arretrati 2018-2019, l’economia è in crisi e sarebbe poco opportuno discutere di soldi. Si parlerà invece delle protezioni individuali, indispensabili per rendere operativa l’assistenza domiciliare suddivisa in tre gruppi: Adp (assistenza domiciliare programmata), Adi (integrata), Ado (ospedaliera). La prima per la visita a casa di un paziente viene concordata tra medico e distretto; la seconda prevede la visita del medico accompagnato da un infermiere o da un fisioterapista; la terza contempla l’arrivo del medico di medicina generale insieme con un dirigente medico ospedaliero.
“Finora non abbiamo ricevuto i presidi di sicurezza: tute, calzari, guanti, mascherine, visiere o caschi ci sono stati solo promessi. Senza questi strumenti – avverte Schiavo – non possiamo visitare pazienti contagiati o con sospetto Covid. L’Asl Napoli 3 ha noleggiato 16 auto: per le visite a casa la seconda macchina serve per la vestizione e svestizione del medico, cosa che nel camper diventa più problematica quando ci si trova in strade di città come Napoli. Fimmg e Intesa sindacale sono pronte a firmare l’accordo, ci seguiranno probabilmente anche Snami e Smi. La fornitura del materiale di sicurezza per le visite a casa dipende dalla Regione e dalle Asl”.
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