Passaggio di consegne tra ‘inquilini’ di Palazzo Chigi. Giorgia Meloni e l’ormai ex presidente del Consiglio Mario Draghi hanno avuto un faccia a faccia di circa un’ora nell’ambito della rituale cerimonia della campanella.

Un passaggio di consegne dal valore più simbolico rispetto al giuramento tenuto sabato al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. La campanella che passa dalle mani di Draghi a Meloni è infatti lo strumento con cui si dà inizio alle riunioni del Consiglio dei ministri, col primo CdM convocato proprio oggi dalla neo premier.

Giunta a Palazzo Chigi alle 10:30, Meloni è stata accolta dal picchetto d’onore formato dai lancieri di Montebello, dalla Marina militare, dall’Aeronautica, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza. L’arrivo nella sede dell’esecutivo è stato invece ‘annunciato’ dagli applausi di una nutrita folla di cittadini che hanno atteso la premier dietro le transenne lungo una via del Corso blindata dalle forze dell’ordine.

Quindi il premier uscente Draghi l’ha accolta all’ingresso della Sala delle Galere di Palazzo Chigi. Una accoglienza calorosa quella di Draghi. Capelli lisci, completo scuro con giacca e pantalone stretti su camicia bianca e scarpe nero lucido, questa volta senza tacco, Meloni è stata accolta con un “Benvenuta, come stai?” da Draghi. “Bene, questa sotto è una cosa un pò impattante emotivamente“, la risposta della neo presidente del Consiglio con un chiaro riferimento al picchetto d’onore ricevuto nel cortile di Palazzo Chigi.

Curiosa la scelta della neo presidente del Consiglio, che per l’occasione della cerimonia della campanella nella Sala delle Galere ha scelto un cambio strategico di scarpe, passando ai tacchi per le foto di rito davanti ai fotografi ai quali ha sorriso visibilmente emozionata, come era già emerso sabato nel giuramento davanti al presidente della Repubblica Mattarella.

Il premier uscente Draghi si è quindi congedato da Palazzo Chigi dopo il passaggio di consegne alla guida del governo tra gli applausi dei dipendenti affacciati alle finestre del cortile interno e ricevendo gli onori militari.

Al termine della cerimonia si è tenuta la prima riunione del Consiglio dei Ministri, che ha approvato la nomina di Antonio Tajani e Matteo Salvini a vicepremier. Via libera anche agli incarichi per i 9 ministri senza portafoglio e alla nomina di Alfredo Mantovano sottosegratrio alla Presidenza del Consiglio e segretario del Cdm.

Dobbiamo essere uniti, ci sono emergenze da affrontare per il Paese. Dobbiamo lavorare insieme”, avrebbe detto la neo presidente del Consiglio Meloni ai ministri, ricordando ai presenti che “è un onore rappresentare qui tutti gli italiani” e sottolineando la necessità di agire sempre con spirito di squadra.

Altra novità emersa dal primo Consiglio dei ministri è la nomina dell’ex ministro alla transizione ecologica Roberto Cingolani a consigliere di Palazzo Chigi. “Il primo dossier” di cui dovrà occuparsi il governo è “l’energia. Cingolani sarà consulente del governo gratuitamente. Meloni ha annunciato in consiglio dei ministri che intende collaborare per favorire transizione di questo file così importante“, una collaborazione che sarà “sicuramente gratuita e nell’interesse dell’Italia“, ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani lasciando Palazzo Chigi.

 

Redazione

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