Il comizio delle polemiche
Meloni come sul palco di Vox, a Perugia rispolvera i toni dell’estrema destra: “Nella morra cinese della sinistra, clandestino batte donna violentata”
Il tono, le parole d’ordine, sinistramente vicine a quelle pronunciate lo scorgo giugno dal palco di Marbella, in Spagna, quando infiammò il pubblico presente al comizio di Vox, il partito di estrema destra spagnolo dalla ‘nostalgia franchista’. Giorgia Meloni torna a far discutere per una uscita pubblica in cui i recenti toni più “moderati” per accreditarsi anche all’estero come leader politico credibile sembrano perdersi nella foga elettorale.
Tutta ‘colpa’ del comizio tenuto ieri sera dalla segretaria di Fratelli d’Italia a Perugia, dove Meloni da leader in pectore del centrodestra e favorita secondo tutti i sondaggi a terminare la corsa elettorale del 25 settembre come primo partito e favorita per Palazzo Chigi, alza pesantemente i toni per accusare la sinistra.
Meloni lo fa però con parole che sono esplosive e finiscono subito per essere utilizzata contro di lei. Secondo le leader di FdI la sinistra è infatti “solidale con le donne che subiscono violenza purché non sia stato un clandestino”. Il riferimento qui è al noto episodio dello stupro di Piacenza, dove lo scorso 21 agosto una 55enne ucraina venne violentata in strada da un 27enne della Guinea richiedente asilo.
Meloni in quell’occasione diffuse sui suoi social il video dello stupro, poi rimosso da tutte le piattaforme social, innescando furenti polemiche. Video di cui la stessa Meloni rivendicò la pubblicazione, sottolineando di non aver “niente di cui scusarmi”, nonostante la rabbia della vittima che aveva rivelato come fosse stata “riconosciuta da quel video”.
Quindi, sempre sul palco di Perugia, altre parole di fuoco: per la Meloni “nella loro morra cinese (della sinistra, ndr) clandestino batte donna violentata e quindi la solidarietà non esiste più”.
«La sinistra è solidale con le donne che subiscono violenza purché non sia stato un clandestino, perché nella loro morra cinese clandestino batte donna violentata.» Giorgia Meloni #matrice pic.twitter.com/ZMNnm1vtRt
— Alekos Prete (@AlekosPrete) September 2, 2022
Una ‘tesi’ che non poteva non provocare polemiche. La prima a rispondere alla Meloni è stata Simona Malpezzi, capogruppo uscente al Senato del PD: “La scelta delle parole svela molto di chi le pronuncia: potrà fare la finta moderata per le cancellerie internazionali, ma Giorgia Meloni rimane sempre questa. Il suo vero volto è quello del comizio di Vox”.
“Non è solo volgarità verbale: è lo specchio di chi recita moderazione e pratica intolleranza. La violenza contro le donne non ha scuse, attenuanti, ragioni“, il tweet di Debora Serracchiani, Capogruppo del Pd, mentre per Cecilia D’Elia, responsabile Pari Opportunità nella Segreteria Pd, “Giorgia Meloni ha superato la soglia della decenza del dibattito politico”.
La scelta delle parole svela molto di chi le pronuncia: potrà fare la finta moderata per le cancellerie internazionali, ma Giorgia Meloni rimane sempre questa. Il suo vero volto è quello del comizio di Vox. pic.twitter.com/tpg4s15abX
— Simona Malpezzi (@SimonaMalpezzi) September 2, 2022
Eppure, come fatto notare da un utente su Twitter, quelle della Meloni non sono parole nuove. Già nel 2021, intervista dal giornalista Mario Giordano per la presentazione del suo libro ‘Io sono Giorgia’, le numero uno di Fratelli d’Italia aveva utilizzato praticamente le stesse parole.
Sempre Giorgia Meloni nel 2021 intervistata da Mario Giordano per la presentazione del libro “Io sono Giorgia. “Nella loro morra cinese l’immigrato batte la donna violentata e donna ammazzata. Poi ci sono i gender, gli omosessuali e gli islamici che battono tutto.” #matrice pic.twitter.com/bWqg8waijM
— Alekos Prete (@AlekosPrete) September 2, 2022
“Nella loro morra cinese l’immigrato batte la donna violentata e donna ammazzata. Poi ci sono i gender, gli omosessuali e gli islamici che battono tutto”, disse soltanto lo scorso anno la Meloni in quell’occasione.
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