Giorgia Meloni rivendica la sua manovra e sminuisce le critiche di Bankitalia che nella giornata di ieri aveva bocciato i quattro punti più identitari della finanziaria del nuovo esecutivo: la flat tax, riduzione del bancomat, innalzamento del contante, riduzione del reddito di cittadinanza. Per la premier “la notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”. Queste le  parole rilasciate ai giornalisti a Tirana, al termine del vertice dei leader Ue-Balcani occidentali.

Irrilevanti dunque le critiche di Bankitalia, già declassificata ieri dal governo a “banca privata“. “Vuol dire che, dal mio punto di vista, è una manovra ben fatta, seria che dà dei segnali importanti in una situazione – ha sottolineato Meloni – con la quale ci confrontiamo e soprattutto con un tempo, rispetto al quale non era scontato che si facesse una manovra che considero politica con delle scelte politiche. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro”.

Meloni tira dritto anche sulla questione migranti, ribandendo che “l’approccio non può essere un tema solo italiano. Si deve passare dalla redistribuzione presunta ai nuovi decreti sui flussi”. Con il presidente francese Emmanuel Macron non ci sono stati incontri ma “con la Francia i rapporti continuano, ci sono fior fiore di bilaterali con i nostri ministri, io e il presidente francese saremo al vertice di Alicante, poi al Consiglio europeo”.

Sulla giustizia appoggia la linea riformista del ministro Carlo Nordio: “La riforma della giustizia è prioritaria, occorre essere garantisti nel processo e giustizialisti nell’esecuzione della pena“. Le modifiche che intende apportare l’ex magistrato sono sposate appieno dalla premir: “L’approccio disegnato da Nordio è condiviso dal governo. Sono convinta che una riforma della giustizia deve assicurare il massimo delle garanzie agli indagati e agli imputati ma poi anche la certezza della pena”, ha detto Meloni.

“Vanno superate storture come l’utilizzo improprio delle intercettazioni e il fatto che finiscano sui giornali. Sicuramente sono questioni su cui ragionare in modo serio e non ideologico”, ha continuato il presidente del Consiglio. Anche sull’obbligo dell’azione penale, Meloni ha detto che “è un tema che io condivido, importante. Ovviamente bisognerà discutere nel concreto di come si applica”.

 

 

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