Giorgia Meloni molla Catello Maresca. Lo strappo si è consumato negli ultimi giorni e, salvo clamorosi colpi di scena, Fratelli d’Italia è pronta ad andare da sola, con un proprio candidato, alle elezioni comunali di Napoli. Il tira e molla sui simboli ha stufato i vertici del partito e la stessa Meloni che avrebbe deciso, a prescindere da Lega e Forza Italia, di scaricare l’ex magistrato anticamorra.
Gli ultimi due episodi che hanno definitivamente rotto l’asse Maresca-Fratelli d’Italia si sono verificati nelle ultime 72 ore. Prima le dichiarazioni del candidato sindaco (“ce ne freghiamo dei simboli“) poi, stando a quanto appreso da Il Riformista, l’incontro saltato a Roma proprio tra il “civico” Maresca e la presidente di Fratelli d’Italia. Un appuntamento nella Capitale per dare seguito a un vertice avvenuto nei mesi scorsi dove, in relazione all’appoggio dei partiti di centrodestra, lo stesso Maresca aveva avanzato dubbi solo sul simbolo della Lega.
Nelle scorse ore Giorgia Meloni ha convocato d’urgenza, a Roma, l’avvocato Sergio Rastrelli, figlio dell’ex presidente della Regione Campania (Antonio Rastrelli, scomparso nel 2019, ndr). Sarà lui il candidato sindaco di Fratelli d’Italia. L’annuncio potrebbe arrivare a inizio luglio quando la stessa Meloni sarà a Napoli per la presentazione del suo libro. Già lo scorso weekend è andata in scena una riunione di Fratelli d’Italia in Campania nel corso della quale è stata chiesta la disponibilità di tutti i dirigenti a candidarsi.
Meloni ha deciso di andare avanti da sola a Napoli, a prescindere dalla decisione di Forza Italia e Lega, anche loro indispettiti dalle parole di Maresca. Quest’ultimo oggi ha ribadito la propria linea provando, tuttavia, a correggere il tiro. Nel corso di una visita a un’associazione che opera a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, Maresca ha sottolineato che “in questo momento le ideologie si devono mettere da parte” perché “i problemi di Napoli non hanno ideologia”. La priorità resta quella di ragionare “sui programmi e sui progetti. A me non interessa parlare dei simboli, lo deciderò insieme, probabilmente, quando si sarà deciso tutto il resto, quando avremo trovato le convergenze sui programmi, capito la squadra e da chi dovrà essere rappresentata. C’è un tavolo nazionale che sta ragionando, quindi non è un mio problema”.