Non solo Fratelli d’Italia resta stabile, leader, ma non incassa alcun colpo duro per quanto riguarda le decisioni sul Superbonus. O almeno non ancora. È quanto emerge dal sondaggio SWG per il Tg La7, diffuso a poche ore dal viaggio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Ucraina, a Kiev, a confermare il proprio appoggio al Paese aggredito a quasi un anno dall’invasione russa. L’indagine ha posto agli intervistati anche una serie di quesiti sulla guerra in Ucraina mentre la situazione dei partiti, al netto di oscillazioni, resta piuttosto stabile.

Fdi, come si accennava, resta stabile: al 31%, come nella rilevazione della settimana scorsa. Lontanissimi gli altri partiti. A fare notizia è soprattutto la posizione degli intervistati alla decisione sul Superbonus. “Ritiene che la decisione del Governo di fermare la cessione del credito e lo sconto in fattura per il Superbonus 110% sia”, il quesito posto dal sondaggio cui il 36% ha risposto “giusta”, il 34% “non saprei”, il 30% “sbagliata”. È stato il tema politico di questi giorni, con le associazioni ricevute ieri a Palazzo Chigi. Al momento non ha fatto vacillare l’esecutivo, per una fotografia più precisa si dovranno aspettare forse i prossimi sondaggi.

Scende invece dello 0,7% il Movimento 5 Stelle: dal 17,7% al 17%. Sale, a pochi giorni dalle primarie che sceglieranno il nuovo segretario tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini, il Partito Democratico: al 15,8%. E sale anche la Lega, di quasi mezzo punto percentuale, è al 9,3%. Negativo il momento del Terzo Polo, Azione più Italia Viva, al 7,4% in calo dello 0,4%. Forza Italia guadagna uno 0,1% e si attesta al 6,2%. Verdi e Sinistra cedono lo 0,2% e calano al 3,4%. Quindi +Europa (2,8%), Unione Popolare (1,9%) e Per l’Italia con Paragone (1,9%). Altre liste racimola un 3,2%, “non si esprime” il 40% degli intervistati a conferma dei tassi altissimi di astensionismo.

La premier Meloni intanto questa mattina è arrivata intorno alle 10:30 a Kiev per incontrare il Presidente Volodymyr Zelensky e confermare il sostegno dell’Italia all’Ucraina. È interessante a tal proposito leggere le risposte degli italiani intervistati a proposito della guerra alle porte dell’Europa e delle conseguenze per l’Italia. Al 39% la percentuale degli italiani “molto preoccupati” dal conflitto, dato in crescita, più basso rispetto al 48% di inizio marzo 2022.

Il 47% degli italiani è preoccupato dal peggioramento del quadro economico, il 43% dal pericolo nucleare, il 40% dalla possibilità che il conflitto generi ancora molte vittime (un dato in crescita del 14%), il 32% dall’eventualità che la Russia possa invadere anche altri Paesi dopo l’Ucraina (dato in crescita del 13%), il 30% dalla possibilità che la guerra arrivi anche in Italia, il 16% dalla possibilità che l’Italia possa inviare soldati a combattere, il 14% dal rischio che l’Italia resti senza energia, il 12% dalle conseguenze migratorie, l’8% dalla penuria di scorte alimentari.

Per il 60% degli italiani la guerra finirà per via negoziale, per il 40% per via militare. Per il 59% è inaccettabile che alla fine della guerra, i territori occupati in Ucraina rimangano alla Russia. Per il 18% è accettabile, il 23% non sa esprimersi. L’indagine SWG è stata condotta con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia ( 4508 non rispondenti) tra il 15 e il 20 febbraio 2023. Il campione è stratificato per zona e prevede quote per età e sesso. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,8% a un intervallo di confidenza del 95%.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.