Le comunicazioni in aula
Meloni al Senato striglia Salvini sulla Russia: “Elezioni farsa, Navalny simbolo di libertà”. E allontana l’intervento diretto in Ucraina
“Salvini non c’era, immagino avrà avuto qualche impegno”. Massimiliano Romeo, presidente dei senatori della Lega, risponde così a chi gli chiedeva dell’assenza del ministro dei Trasporti a palazzo Madama durante le comunicazioni di Giorgia Meloni prima del Consiglio Europeo. Un’assenza in Senato che si è fatta notare, considerati i temi trattati dalla presidente del Consiglio, specie il conflitto tra Russia e Ucraina, e le controverse dichiarazioni di ieri di Matteo Salvini sulle elezioni a Mosca, con tanto di scontro a distanza con l’altro vicepremier Antonio Tajani. Ci ha pensato Meloni a tirare la linea del governo in merito alla guerra e c’è da scommettere che le comunicazioni della premier siano arrivate comunque alle orecchie del leghista.
Meloni in aula, il sostegno all’Ucraina
Proprio in apertura di discorso Meloni ha parlato dell’avvicinamento a quello che sarà “uno degli ultimi Consigli di questa legislatura europea”, dove “ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina”. Un concetto chiaro, che Meloni ha subito espresso ricordando anche il suo viaggio a Kiev nel secondo anniversario dell’inizio dell’invasione russa, quando ha convocato il G7 da Kiev in onore “dell’eroica resistenza Ucraina“.
Poi il passaggio sulle elezioni in Russia. Quelle per cui Salvini ha detto: “Quando un popolo vota ha sempre ragione” e “le elezioni fanno sempre bene, sia quando uno le vince sia quando uno le perde; quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta”. Meloni è di ben altro avviso. “Ribadiamo la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino” ha scandito la premier in aula. Un messaggio chiaro, che si discosta da quanto sostenuto dalla stessa Meloni nel 2018, quando esultava per la riconferma di Vladimir Putin, con cui si complimentava per “la sua quarta elezione a presidente della Federazione Russa“. “La volontà del popolo in queste elezioni russe appare inequivocabile”, scriveva Meloni.
Ora però la posizione della premier italiana è un’altra, in linea con le cancellerie europee, almeno quelle che non hanno Salvini come vicepremier. Il vicepremier, come detto, non era in aula, anche questo un segnale chiaro, voluto dare o da Meloni stessa o da Salvini: la certezza è che con l’avvicinarsi delle elezioni europee, gli scontri all’interno della maggioranza aumenteranno.
Meloni e i soldati in Ucraina
Dopo l’intervento sul voto russo e il sostegno confermato a Kiev, Meloni ha poi parlato della possibilità di un intervento diretto in Ucraina da parte dei paesi europei. La proposta è stata portata avanti a più riprese dal presidente francese Emmanuel Macron, ma l’Italia – prima con Tajani, poi con il ministro Guido Crosetto – ha allontanato l’ipotesi di un coinvolgimento simile. Meloni ha ribadito “che la nostra posizione non è favorevole a questa ipotesi foriera di un’escalation pericolosa da evitare a goni costo”.
Meloni, i negoziati con la Russia e Navalny
Davanti al Senato, Meloni ha salutato “con favore” l’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, condannando allo stesso tempo “ogni atteggiamento aggressivo della Russia verso questi Paesi amici così come nei confronti dei paesi baltici”. Anche Navalny ha trovato spazio nell’intervento della premier in aula: “Il suo nome come simbolo del sacrificio per la libertà non sarà dimenticato”.
Poi il riferimento ai negoziati tra Russia e Ucraina, in cui Meloni ha puntato il dito contro Mosca. “Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?” si è chiesta la leader di Fratelli d’Italia, parlando delle violazioni degli accordi della Russia nei confronti dell’Ucraina. E sull’accordo di cooperazione con Kiev, Meloni ha ribadito che “non si tratta dell’impegno a fornire armi, ma di un’intesa che riguarda una cooperazione a 360 gradi, come è naturale che avvenga con uno Stato che ha avviato il processo di ingresso nell’Unione Europea“.
Meloni, il conflitto a Gaza e la guerra di Hamas
Non solo Russia e Ucraina. Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue del 21 e 22 marzo, ha discusso anche dell’altra crisi in corso, quella a Gaza. La premier italiana si è augurata che lo stesso Consiglio riesca a esprimere una “posizione autorevole” sul conflitto tra Israele e Hamas. Ma “non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto, è stato Hamas” ha scandito tra gli applausi Meloni, aggiungendo che le varie reticenze ad ammetterlo celano “un antisemitismo dilagante”. La presidente del Consiglio ha poi accolto con favore il cambio della leadership dell’Anp, augurandosi che possa rilanciare “la prospettiva dei due Stati”.
Il Mar Rosso e gli Houthi
Dal Medio Oriente, Meloni è scivolata sulla situazione del Mar Rosso, quello che la stessa premier ha definito “un importante tratto di mare per i nostri interessi economici e strategici”. Una situazione preoccupante, per la premier, che ha ringraziato l’equipaggio della nave Duilio che si trova nelle acque pericolose di quel mare e che ha dovuto neutralizzare alcuni attacchi con droni “con prontezza ed efficacia”. Per Meloni “è per questo che è stato affidato all’Italia il comando dell’operazione Aspides“.
Meloni, la posizione su Regeni e l’Egitto
Infine, davanti al Senato, Meloni ha parlato del caso Regeni, dopo l’ulteriore passo avanti nel processo avvenuto ieri e dopo il suo recente viaggio al Cairo con altri leader europei. “Non abbiamo interrotto e non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso Giulio Regeni” ha detto Meloni, sottolineando che il processo in corso viene seguito dal governo “con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile”. “Siamo orgogliosi che il paradigma di cooperazione con gli Stati del Mediterraneo diventi il paradigma di riferimento per l’Unione Europea. Mi auguro che non ci siano opposizioni ideologiche e strumentali sull’accordo con l’Egitto, così come abbiamo sperimentato con la Tunisia” ha poi aggiunto la premier italiana.
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