Senza perderci in chiacchiere o premesse di circostanza, è utile partire direttamente con i numeri, anche perché alla fine della fiera è lì che dobbiamo approdare per dare una dimensione concreta al ragionamento di fondo: negli ultimi dodici mesi, dal 26 settembre 2023 al 24 settembre 2024, i nuovi follower che hanno scelto di iniziare a seguire i quattro principali account social di Giorgia Meloni sono stati ben 2,7 milioni in più.

Le interazioni social di Giorgia Meloni

Altro dato da mettere senza timore sul tavolo è quello della somma complessiva delle interazioni raccolte sempre nell’ultimo anno, rispetto allo stesso periodo precedente che va dal 26 settembre 2022 al 25 settembre 2023, dall’account Instagram del presidente del Consiglio: la differenza tra il primo e il secondo anno presenta un saldo attivo di 11,4 milioni tra like, commenti e condivisioni. Allo stesso modo anche su Tik Tok, dove Meloni con 2 milioni follower è la leader italiana più seguita, il confronto sul doppio anno mostra una crescita evidente della partecipazione degli utenti: qui l’incremento è stato di 2.4 milioni di interazioni in più. Per la precisione, siamo passati da 5,7 a 8.1 milioni di reazioni ai video pubblicati.

Meloni amata dai followers

Questi primi numeri, ma a breve ne vedremo anche altri, sono la testimonianza documentale di quanto a due anni dal voto delle politiche e a 23 mesi dall’insediamento a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni sia ancora una leader amata dai follower che popolano i suoi account social e, più in generale, dagli utenti della Rete. Un’attestazione per certi aspetti sorprendente, perché conferma appieno la capacità di resistenza e resilienza da parte della premier sia al passare dei mesi, che alla forza trituratrice dei social. Del resto, in questo ultimo decennio, abbiamo visto passare come meteore diverse leadership politiche, il cui percorso di crescita e di rovina è stato accelerato grazie all’utilizzo dei social. Solo che l’era digitale, e in particolare, quella delle piattaforme, continua a essere contrassegnata da una intensa volatilità dell’opinione pubblica che nel volgere di qualche mese o anno ne ha divorate diverse.

In trend

Leadership politiche che sembravano promettenti e granitiche, sulle quali scommettere e posizionarsi, si sono poi sciolte come neve al sole. Ecco perché non è affatto marginale o secondario – per coloro che ambiscono a puntellare le loro leadership – avere a portata di mano il termometro dell’attenzione digitale dei follower, non per pavoneggiarsi da adolescenti di ritorno per qualche like in più al post, del resto le metriche di vanità in tal senso sono un mero palliativo. Riuscire a misurare la temperatura dei comportamenti digitali dei follower e degli utenti, nonostante una impermeabilità algoritmica delle bolle cognitive, diventa fondamentale per i leader politici che hanno necessità di fiutare l’arrivo di una polarizzazione, di un trend emotivo-umorale, che dettano poi l’agenda del dibattito e condizionano la formazione dell’opinione pubblica online. Ciò non significa che bisogna inseguire pedissequamente il trending topic di giornata, oppure salire acriticamente sul carro dell’indignazione e della condivisione, ma indubbiamente è sempre più opportuno riuscire ad anticipare la pluralità degli effetti che le polarizzazioni generano.

Scende Facebook, sale Instagram. E cresce TikTok

Detto ciò, passiamo in rassegna gli altri numeri che fanno salire il mercurio nella colonnina del termometro dei follower di Giorgia Meloni. Nell’ultimo anno l’attenzione digitale si è spostata dalla pagina Facebook verso altre piattaforme, in particolare si è indirizzata su Instagram, Tik Tok e poi anche verso X. Questi sono i social cresciuti maggiormente sia rispetto all’incremento di nuovi follower, che sul terreno delle interazioni: dallo scorso settembre i follower di Instagram sono aumentati di 1,5 milioni, quelli di Tik Tok di altri 600mila e infine quelli di X di 438mila. Ma anche le interazioni sono esplose ancora una volta su Instagram passando dai 26,4 ai 37,8 milioni, mentre parallelamente sono diminuite significativamente le interazioni della pagina Facebook che sono scese da 19,5 a 10,2 milioni. Invece – prima di spostarci sull’analisi delle conversazioni della Rete – c’è ancora da sottolineare come da un anno all’altro sia rimasto sostanzialmente invariato sulle diverse piattaforme il tasso di coinvolgimento dei post, a riprova di questa resilienza social.

Infine, allargando l’orizzonte dell’analisi alla Rete, si consolida il presidio quantitativo e qualitativo già evidenziato sul fronte dei social. Qui, oltre all’incremento massiccio delle menzioni, cioè del numero di volte in cui online compare la parola Giorgia Meloni, si è mantenuto stabile il sentiment positivo degli utenti con una percentuale che passa dal 41 al 40%, mentre quello negativa cala dal 48% al 47%.

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Domenico Giordano è spin doctor per Arcadia, agenzia di comunicazione di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazione politica e delle analisi degli insight dei social e della rete. È socio dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica. Quest'anno ha pubblicato "La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni (Graus Edizioni 2023).