C’è chi ha iniziato stage e collaborazioni, chi ha scoperto da vicino uffici e processi di produzione, chi ha visitato i musei della città “perché la bellezza è ispirazione” e chi ha trovato nella sua mentor “non solo un modello professionale, ma anche una figura di vita che ha dato una scossa a un momento di forti dubbi e incertezza” come racconta Martina, universitaria di 22 anni, nella sua lettera di feedback.
Si è conclusa la prima edizione di ‘Mentorship Milano’, l’unico progetto di empowerment femminile realizzato in Italia da un ente pubblico, lanciato dall’Assessorato alle Politiche del lavoro del Comune di Milano all’interno delle azioni del “Patto per il lavoro”.

Quasi 300 donne in posizioni apicali di tutti i settori (imprenditoria, professioni, moda e design, editoria e cultura, terzo settore, e così via), si sono messe gratuitamente a disposizione di 555 ragazze tra i 16 e i 30 anni: già dalla prima edizione si è costituita di fatto una rete di circa 800 donne trasversali per età, competenze, esperienze di vita, provenienza geografica.

Il mio obiettivo, quando ho ideato questo progetto, era quello di contribuire a ridurre il gender gap e prevenire il fenomeno di “rinuncia” alla carriera, come previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un’attività di mentoring, dunque, per sbloccare il potenziale di tante ragazze e aiutarle ad essere ambiziose, credere in sé stesse, provarci e mettersi in gioco studiando e lavorando, attraverso incontri con donne mentor che sono un role model di vita professionale e anche personale.

Il test MultiMe®Finder messo a disposizione da Lifeed –strumento di rilevazione di talenti e potenzialità capace di mappare e valorizzare le cosiddette competenze ‘soft’ – ha certificato un sensibile cambiamento delle giovani. L’86% dichiara di aver acquisito maggiore consapevolezza delle proprie capacità; per il 33% questa esperienza ha rafforzato e migliorato la sicurezza in sé stesse; il 60% ha dichiarato di avere una migliore capacità di gestire il sovraccarico di aspettative e di pressioni sociali; il 30% ha sottolineato di aver scoperto e valorizzato alcune competenze soft che mai prima di quel momento aveva pensato di utilizzare sul lavoro.

Tante le mentor eccellenti che hanno aderito, tra le più note spiccano l’imprenditrice e prima donna alla guida di Confindustria Emma Marcegaglia, la stilista Alberta Ferretti, la presidente della Rai Marinella Soldi, la ceo di Pomellato Sabina Belli, la designer Patricia Urquiola, la rettrice dell’Università Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni, la vice direttrice del Corriere della Sera Barbara Stefanelli, la direttrice di Grazia Silvia Grilli e di Donna Moderna Maria Elena Viola, la giornalista del Corriere e autrice de “La Milanese” Michela Proietti, la presidente della Consulta Femminile Laura Caradonna, e davvero molte altre.

Sono molto soddisfatta dei risultati di questa prima edizione che è andata oltre ogni mia aspettativa. In queste settimane sono stata sommersa da lettere, storie, messaggi di soddisfazione, entusiasmo e ringraziamento. Il senso di appagamento è immenso, lo ammetto, per chi come me crede davvero che la politica sia generare un impatto positivo nella vita delle persone.

Nel 2024 Mentorship Milano tornerà con la seconda edizione ma da poco abbiamo lanciato il bando per un altro progetto di orientamento e avvicinamento al lavoro. Si chiama “Osserva lavoro Milano”, aperto a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 25 anni. È mutuato dall’esperienza americana “Job Shadowing” ed è, di nuovo, una prima volta in assoluto per una pubblica amministrazione in Italia. Questi giovani potranno affiancare come un’ombra manager o professionisti del mondo dell’impresa, delle professioni e degli enti pubblici. Sostanzialmente hanno la possibilità per un massimo di 5 giorni di vivere la vita di un manager d’azienda o di un professionista, osservando da vicino come svolge quel mestiere. Questo permette ai giovani di capire meglio il lavoro per cui stanno studiando, ma anche di conoscere dall’interno le tante realtà professionali eccellenti che ci sono nel nostro territorio a cui ambire una volta terminati gli studi, provando così anche a scongiurare in parte la fuga dei cervelli. Iscrizioni aperte sino al 9 ottobre dunque, attendiamo le candidature.