«Un anno fa stavamo uscendo dal periodo più intenso della pandemia e lo scenario economico sembrava rasserenarsi, sulla spinta di una ripresa vigorosa. Oggi il cielo si è rannuvolato e le incognite si sono moltiplicate. Vorrei dirvi tuttavia che le ragioni dell’ottimismo – un ottimismo lucido, razionale, non fideistico – debbono ancora prevalere rispetto a quelle della legittima preoccupazione». Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, apre così l’Insurance Summit 2022 di Roma. Tra i motivi per guardare con fiducia il futuro c’è anche «la tenuta dell’intero settore assicurativo in questi mesi di incertezza e volatilità dei mercati finanziari». Farina ricorda: «Non abbiamo mai smesso di lavorare per immaginare un domani migliore, più sicuro, più dinamico. Starà a noi saper cogliere le opportunità offerte dal cambiamento».

Certo, i problemi legati alla fase non si possono tacere. Dall’inizio dell’anno, «tutti i comparti delle borse europee hanno registrato un ridimensionamento dei valori: per il settore assicurativo la riduzione è stata pari all’8,7%, percentuale sensibilmente inferiore a quella media del listino», spiega Farina. Che prosegue: «Mentre fino a luglio i comparti danni e vita registravano un andamento simile, la discesa si è fatta più rapida nel comparto vita, riflettendo i timori di una caduta del reddito disponibile delle famiglie in termini reali: nel complesso, da inizio anno, il ramo danni registra una riduzione dell’8%, contro il 12% per il ramo vita». È evidente, insomma, che il rallentamento dell’economia e il contesto di alta inflazione pesano anche sulle assicurazioni. La crescita al rallentatore porta a una minore domanda di coperture.

Nei rami danni, la più alta inflazione inizia a manifestarsi nell’aumento dei costi dei sinistri, mentre il processo di adeguamento delle tariffe assicurative è, data la natura del business, più lento e graduale. Nei rami vita, oltre a una riduzione della domanda, alcuni assicurati potrebbero trovarsi nelle condizioni di liquidare gli investimenti e questo avrebbe effetti negativi sull’afflusso di risorse e, soprattutto, sull’ordinata gestione del portafoglio titoli, che peraltro risente di forti perdite sulle obbligazioni e sulle azioni, con riflessi nei conti economici”, spiega la presidente dell’Ania. Se questo è il quadro, è evidente che i decisori politici e gli operatori economici sono chiamati a navigare in condizioni di grande complessità. «Non solo la Bce ma tutte le banche centrali delle grandi economie avanzate, a cominciare dalla Federal Reserve, stanno reagendo al nuovo quadro attraverso rapidi aumenti dei tassi d’interesse e questa tendenza ha aumentato a sua volta le fluttuazioni sul mercato dei cambi come non avveniva da molti anni», spiega ancora Farina.

Nonostante le nuvole che ancora incombono sull’economia, dall’Insurance Summit arriva però un messaggio di ottimismo e il rinnovato impegno del settore. Secondo Bianca Maria Farina, «la professionalità, la robustezza patrimoniale, la capacità di allocazione delle risorse in mercati quotati e non quotati nel lungo periodo sono i punti di forza che renderanno l’industria assicurativa sempre più centrale per il benessere e il welfare delle famiglie, lo sviluppo tecnologico e di mercato delle imprese e la crescita dell’economia nel lungo termine, affiancando le iniziative e le risorse pubbliche in campo, a iniziare da quelle del Pnrr». L’Insurance Summit 2022 è l’occasione per un confronto sulle risposte che le istituzioni e il sistema finanziario europeo possono dare a fronte dei molteplici fattori di crisi dell’attuale contesto economico e geopolitico.

«La capitalizzazione delle banche, pur in lieve calo nella prima parte dell’anno, è più elevata rispetto a prima della pandemia. Nonostante ciò, le banche restano altamente esposte ai rischi ciclici, e dovrebbero tener conto con cautela di tutte le incertezze quando elaborano decisioni sulla gestione del rischio e del capitale», spiega Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, nel corso del suo intervento al summit organizzato dall’Ania. Aggiunge Signorini: «Il credito al settore privato italiano ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto negli ultimi mesi. Il sistema bancario italiano sta affrontando i rischi legati all’attuale situazione da una posizione più forte rispetto alla vigilia delle crisi precedenti». Il dg di Bankitalia cerca di rassicurare: «la qualità del patrimonio delle banche rimane mediamente buona e il rapporto con i crediti deteriorati è ancora basso, sebbene la quota di prestiti più rischiosi, abbia iniziato ad aumentare».

In qualità di presidente dell’Ivass, l’autorità amministrativa indipendente che esercita la vigilanza sul mercato assicurativo italiano, a tutela dei consumatori, Signorini conferma che «l’impatto delle turbolenze di mercato sul coefficiente di solvibilità delle compagnie assicurative italiane finora è rimasto modesto». In sostanza, a fine giugno il coefficiente di solvibilità medio era sceso di soli tre punti percentuali rispetto a fine 2021: una posizione che non è sostanzialmente cambiata ad agosto. Tuttavia, avverte Signorini, «poiché la quota di titoli di Stato nazionali nel bilancio delle compagnie assicurative è elevata rispetto al resto dell’Europa», le compagnie italiane «sono significativamente esposte alle fluttuazioni dello spread del Paese».

Il summit raccoglie anche la testimonianza di Paolo Gentiloni che non nasconde i rischi di recessione: «Una serie di fattori economici stanno rendendo tutto molto più difficile, con un deterioramento della situazione in generale, quindi non possiamo più escluderla». Quattro le incognite principali, secondo il commissario europeo all’Economia: l’inverno, il conflitto che continua, l’aumento dei costi dell’energia e l’inflazione. In questa situazione drammatica, Gentiloni fa di nuovo appello all’Italia affinché l’impegno per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e di resilienza sia massimo: «Il Next Generation Eu è uno strumento molto valido che può instillare fiducia e far sì che l’economia europea possa andare avanti. Questo è il motivo per cui è fondamentale portare avanti tutti i piani nazionali di ripresa e resilienza, in modo particolare quelli dei Paesi più indebitati».

Un invito pressante che arriva dall’Europa proprio mentre Giorgia Meloni prepara la sua squadra di governo che vedrà molto probabilmente la luce entro la fine di ottobre. L’altro tema cruciale nell’agenda del summit dell’Ania è quello della governance economica dell’Unione europea. Gentiloni anticipa che l’Ue «pubblicherà gli orientamenti e le eventuali modifiche delle regole fiscali per semplificare» la “gestione nazionale” con «lo scopo di poter rendere sostenibili la gestione del debito e la crescita». Queste modifiche, spiega il commissario europeo, «potrebbero garantire un quadro più coerente e forte della governance economica e potrebbero registrare un consenso da parte degli stati membri».

Alla fine, Gentiloni aggiunge che «la sfida della transizione ecologica e il panorama politico ci impongono di adottare e di intraprendere una serie di riforme fondamentali. Abbiamo due montagne da scalare: quella del debito e quella degli investimenti. Per riconciliare queste due scalate dobbiamo rivedere le regole», conclude. Proprio nell’intervento di apertura, Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, aveva sottolineato «la necessità di una riforma della governance economica europea e l’introduzione di nuovi strumenti di politica monetaria».

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