A Casorate Primo, in provincia di Pavia
Messa anti vaccini del parroco Tarcisio Colombo, i fedeli abbandonano la chiesa in protesta
Nel bel mezzo dell’omelia alcuni fedeli, almeno una ventina, hanno abbandonato la chiesa in anticipo dopo che il sacerdote aveva espresso le sue opinioni contrarie ai vaccini. È accaduto durante la messa del 31 dicembre a Casorate Primo (provincia di Pavia, arcidiocesi di Milano). Il parroco, don Tarcisio Colombo, ha criticato i vaccini e la linea adottata dal governo per contrastare la pandemia.
“Nella vita – avrebbe detto Colombo – bisogna sapere ascoltare anche chi ha un’opinione diversa dalla propria. Se in questa fase storica si dice qualcosa di diverso sulla pandemia rispetto al sentire comune si viene additati come ‘no vax'”.
Il sacerdote, riposta Il Corriere, non ha voluto dire se si sia vaccinato contro il Covid-19: “A questa domanda rispondo solo ai medici, sulle questioni personali di salute non c’è bisogno di dare risposte a persone che non siano dottori”. Durante l’omelia contestata, già segnalata alla Curia, la reazione di alcuni fedeli è stata quella di andare via platealmente. Don Tarcisio ha proseguito, sottolineando come “non venisse accettato un pensiero diverso”.
Colombo non è nuovo a posizioni controcorrente su temi di attualità. Un atteggiamento che aveva già portato a tensioni con alcuni parrocchiani. Nel 2019 aveva indicato l’attivista Greta Thunberg come “modello pericoloso per i giovani”, riprendendo le parole di una rivista e ribadendole in alcune omelie. Che, come ora, avevano diviso.
Al momento l’arcidiocesi di Milano non ha preso provvedimenti ufficiali contro don Tarcisio Colombo. Ma l’eco mediatica dell’episodio sta crescendo, e non si escludono decisioni nelle prossime ore. “La posizione della diocesi ambrosiana e della Chiesa – sottolinea il portavoce Stefano Femminis – sul tema dei vaccini è chiara e ribadita più volte: l’invito è quello di vaccinarsi subito e di rispettare le prescrizioni sanitarie. Una coerenza dimostrata dal fatto che molte parrocchie, durante le fasi vaccinali, abbiano reso disponibili i propri spazi. Nella diocesi però ci sono circa 1650 preti: è inevitabile che qualcuno sposi teorie diverse”.
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