L'uomo arrestato in Pakistan è imputato con l'accusa di omicidio: la moglie è ricercata
“Mia figlia Saman è viva”: le parole al giudice di Shabbar Abbas, il padre della 18enne scomparsa

Il padre di Saman Abbas avrebbe detto ai giudici pakistani che la figlia è viva. Saman aveva 18 anni, è scomparsa nel nulla nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio, a Novellara, in provincia di Reggio Emilia dove viveva con la famiglia. Gli inquirenti che indagano sul caso ritengono che sia stata uccisa dai familiari che le volevano imporre un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan. E lei si era ribellata. Cinque persone sono imputate: tutte familiari, tra cui i genitori, uno zio e due cugini. Le accuse della Procura di Reggio Emilia, diretta dal procuratore Gaetano Calogero Paci, sono di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
Shabbar Abbas era volato in Pakistan con la moglie subito dopo la scomparsa della figlia. Le telecamere dell’aeroporto Malpensa di Milano l’avevano ripreso in partenza con la moglie. È stato rintracciato e arrestato la settimana scorsa nella zona nel Punjab dalla polizia distrettuale pakistana per cinque milioni di rupie pakistane, pari a circa 20mila dollari. È destinatario di una richiesta di estradizione formulata dall’Italia che ne aveva chiesto l’arresto. L’Interpol qualche giorno prima dell’arresto aveva fatto sapere che Islamabad aveva emesso un ordine di cattura.
L’uomo aveva detto nei giorni scorsi che la moglie, Nazia Shaheen, madre di Saman, non è in Pakistan, che sarebbe tornata in Europa. Le ricerche continuano: la donna è l’unica dei quattro accusati a essere ancora ricercata. A sconcertare sono però le parole del padre che ha detto in udienza che la figlia sarebbe ancora viva. La prossima udienza a Islamabad è stata fissata per il prossimo sei dicembre. L’uomo è difeso dall’avvocato Simone Servillo.
Pochi giorni dopo l’arresto di Shabbar Abbas erano partite le operazioni per recuperare e analizzare dei resti umani trovati in una buca, a una profondità di circa due metri, che potrebbero appartenere alla ragazza. Il ritrovamento, nei pressi di un casolare diroccato, a circa 700 metri dalla casa dove la famiglia Abbas viveva a Novellara, in Strada Reatino. Secondo quanto emerso dalle indagini l’indicazione per il ritrovamento era arrivata da Danish Hasnain, zio della 18enne, in carcere.
“La collaborazione di Danish c’è stata e lo dice l’atto del verbale di rinvenimento del cadavere, con la sua presenza in loco, messo a disposizione stamattina dalla Procura per noi difensori”, aveva detto l’avvocato Liborio Cataliotti, che difende l’uomo. “Non ipoteco il futuro processuale del mio assistito e non commenti atti in divenire o non ancora realizzati. Quello che posso dire è che effettivamente ha dato il suo apporto. Che ce ne sia uno ulteriore, staremo a vedere il prosieguo”.
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