Tradito da chi gli era più caro, da chi faceva parte di quel “circolo esclusivo” che ha avuto la possibilità in questi anni di fargli visita. È questo l’identikit di chi nel 2016 tentò di vendere ai giornali, per una cifra intorno al milione di euro, le foto di Michael Schumacher mentre era ‘degente’ nella sua villa svizzera a Gland.

Ne sono convinti i magistrati della Procura di Offenburg, che definiscono quella persona “presumibilmente all’epoca caro amico del pilota”.

Le foto scattate nel 2013 al sette volte campione del mondo di Formula 1 erano state rifiutate da tutte le testate europee a cui erano state proposte: un coro di ‘no’ alla possibilità di mostrare al pubblico le immagini del fenomeno tedesco, vittima il 29 dicembre 2013 di un gravissimo incidente sugli sci a Méribel, in Francia.

Una caduta in cui il pilota tedesco finì contro una roccia, sbattendo la testa contro la sporgenza: impatto aggravato dal fatto che il pilota indossata una videocamera sportiva, la cui asta di supporto perforò il casco impattando contro il cranio.

Per sei mesi in coma farmacologico, Schumacher aveva poi proseguito la riabilitazione prima in un ospedale di Losanna, poi nella sua villa di Gland e infine nella sua nuova abitazione alle Baleari, dove tutt’ora vive con la famiglia.

La vicenda delle foto era stata denunciata dalla moglie del campione, Corinna. A scattare le foto di Michael, secondo la procura che ha prima aperto un’indagine e poi l’ha sospesa, “una persona sconosciuta, presumibilmente all’epoca caro amico del pilota” e che ha avuto accesso alla villa svizzera della famiglia.

I pubblici ministeri hanno definito quello compiuto dal misterioso fotografo una “violazione della sua vita personale e della privacy”.

Privacy che la famiglia del sette volte campione del mondo di Formula 1 da anni tutela in maniera ossessiva: sulle condizioni fisiche e mentali di Schumacher c’è il massimo riserbo, scelta che però ha lasciato spazio a molte speculazioni sullo stato di salute di Michael.

Redazione

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