Non c’è napoletano che passando per via Toledo non abbia mai incrociato lo sguardo e il sorriso affabile del signor Michele. Da oltre 40 anni Michele, 70 anni, apre il suo banchetto colorato e fa girare le rotelle nello stampo, lo spirografo, con penne di tutti i colori realizzando bellissimi e perfetti disegni geometrici. Piacciono tanto ai bambini e anche agli adulti. Soprattutto a quelli che da bambini hanno avuto in regalo uno dei suoi spirografi, una specie di righello con dei cerchi più o meno ampi al cui interno si fanno volteggiare rotelline con piccoli buchi in cui si infila la punta della penna.

Il colorato banchetto su via Toledo, all’incrocio con piazzetta Augusteo, accende i ricordi più belli e teneri, di quando da bambini si facevano volteggiare le penne colorate nei piccoli buchi delle rotelline. Passano gli anni, le stagioni, ma il signor Michele, originario dei Quartieri Spagnoli, è una certezza, è sempre lì con il suo banchetto e le penne colorate. “Tante persone vengono qui tenendo per mano i loro figli e comprano lo spirografo ai loro figli perché da bambini anche i loro genitori glielo avevano comprato”. E così continua la tradizione di famiglia. Sulla confezione c’è scritto: “Spirografo originale, basato su principi matematici. Gioco didattico e intelligente con oltre 1.800.000 variazioni grafiche diverse”. Insomma si possono fare migliaia di combinazioni e variabili colorate.

Michele racconta che prima di iniziare a vendere gli spirografi nelle fiere e sulla sua bancarella, lavorava nel taglio delle pelli per fare le borse. “Poi venne la crisi del settore e non c’era più lavoro – racconta – un giorno ero a Rimini per una fiera. Lì conobbi un signore che aveva creato questo stampo per gli spirografi. Un oggetto che mi piacque subito. Così gli chiesi se poteva darmi lo stampo per riprodurlo e commerciarlo. Me lo regalò e così iniziai a replicarli per venderli durante le fiere”. È così che è nato lo spirografo di Napoli.

Quando Michele non è in strada con la sua bancarella significa che è in giro per l’Italia nelle fiere. “Ora ho 70 anni, non ce la faccio più tanto a girare per le fiere e preferisco rimanere nella mia Napoli con il mio banchetto. “Vendo soprattutto ai turisti perché ormai i napoletani già ce l’hanno tutti – dice sorridente con un pizzico di orgoglio – È un articolo che piace a grandi e piccoli”. Lui sorride dolcemente e accanto allo spirografo non manca di regalare anche le penne colorate perché “così i disegni sono più belli e colorati. E poi fare questi disegni è molto rilassante”. Grazie a Michele bastano un foglio bianco, penne colorate e lo spirografo di plastica per fare un tuffo indietro nel tempo.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.