Lo sfogo sui social
Michele Merlo, la rabbia della mamma: “Portati via i regali dalla tomba di mio figlio, gesto ignobile”

“Sono già arrabbiata con il mondo dove purtroppo devo e sto sopravvivendo. Ma ancora di più con chi si permette di prendere i regali di Michele”. Così Katia Ferrari, mamma di Michele Merlo si è sfogata sui social dopo aver fatto la terribile scoperta che qualcuno ha rubato alcuni degli oggetti che i fan hanno lasciato sulla tomba del figlio morto nel giugno 2021 per un’ischemia cerebrale causata da una leucemia fulminante. “Per chi fosse stato: è un gesto veramente ignobile!!! Devi solo vergognarti”, ha scritto.
L’orribile razzia è avvenuta nel cimitero di Rosà, Vicenza, e non è la prima volta che succede: in passato erano stati portati via dei fiori. Dopo la morte di Michele Merlo a 28 anni, alcuni fan sono andati a rendergli omaggio sulla sua tomba. Qualcuno ha lasciato per lui dei piccoli regali, manifestazioni d’affetto per il giovane scomparso prematuramente. La mamma ha notato che tra i vari regali lasciati davanti alla lapide del figlio mancava un piccolo anello con la “M” e una tazza con un bassotto. Oggetti certamente di poco valore oggettivo ma di grande valore umano. La testimonianza dell’affetto di tanti per Michele Merlo conosciuto con il nome d’arte Mike Bird.
Un dolore che si aggiunge alla drammatica vicenda di Michele Merlo per cui la famiglia sta cercando di ottenere verità in tribunale. Il giovane cantante, diventato famoso dopo la sua partecipazione ad Amici, è morto per una leucemia fulminante. La sua malattia non è stata diagnosticata per tempo e in pochi mesi se l’è portato via. Una diagnosi tempestiva avrebbe forse potuto salvare Michele e per questo motivo la famiglia si è rivolta al Tribunale. Michele accusava un forte mal di testa, aveva lividi sul corpo, segno che secondo il medico consulente della famiglia avrebbero potuto far accendere un campanello d’allarme. Ma il medico che lo aveva visitato al pronto soccorso lo rimandò a casa con una diagnosi errata. Il giorno dopo il cantante tornò al pronto soccorso e ancora una volta la malattia non era stata individuata. La giusta diagnosi è arrivata quando ormai era troppo tardi. “Una condotta diligente dell’indagato avrebbe permesso di avviare il trattamento terapeutico previsto e di svilupparne l’efficacia in tempo utile evitando il decesso”, ha affermato l’avvocato della famiglia. Secondo l’accusa un’azione tempestiva aveva il 90-95% di possibilità di salvarsi perché giovane e senza altre patologie.
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