Per l’Alta corte del Regno Unito è legale il piano del governo britannico, stabilito dall’ex premier Boris Johnson, di spedire in Ruanda i migranti sbarcati sulle coste inglesi. I giudici hanno stabilito che il programma non è in contrasto con la Convenzione sui rifugiati dell’Onu ed è quindi legittimo ma – hanno intimato i giudici – il ministero dell’Interno deve esaminare le circostanza e la situazione di ogni migrante prima di deportarlo nel Paese africano. Una circostanza quest’ultima non prevista dal piano dell’allora premier Johnson.

Una sentenza che ha provocato numerose polemiche sul già controverso piano migranti ma che è stata accolta con soddisfazione dal primo ministro conservatore Rishi Sunak: “Abbiamo sempre sostenuto che il nostro piano sul Ruanda è legale e sono lieto che sia stato confermato oggi”, ha rimarcato Sunak, “chi arriva nel Regno Unito illegalmente non avrà il diritto di restare. Credo che la grande maggioranza dell’opinione pubblica sia d’accordo, si tratta di buon senso”.

Un programma tuttavia che non è mai decollato perché i primi voli in programma a giugno 2022 erano stati bloccati grazie a un’ingiunzione della Corte europea dei diritti umani che aveva impedito le ‘deportazioni’ fino alla conclusione delle cause legali intentate da varie associazioni umanitarie “per evitare danni irreversibili”.

Secondo un sondaggio a caldo di YouGov, solo il 10% degli interpellati ritiene che il trasferimento forzato dei migranti in Ruanda, sia una buona idea. A proporlo in aprile era stato l’allora premier Boris Johnson, che aveva firmato un accordo con il Governo di Kigali, versando 140 milioni di sterline in cambio della disponibilità del Paese africano ad accogliere gli immigrati respinti senza dare loro la possibilità di tornare in Gran Bretagna. Lo stesso principe del Galles, oggi Re Carlo III, aveva definito “orribile” il piano lanciato ad aprile scorso dall’ex premier Johnson.

Adesso, dopo la sentenza dell’Alta corte britannica, l’attuale primo ministro Sunak ha dichiarato che il programma deve ripartire “il prima possibile”, ma si prevede che i tempi saranno lunghi. In gennaio verrà stabilito se sarà possibile fare ricorso contro la sentenza dell’Alta corte, che congelerebbe tutto per altri mesi.

Quest’anno oltre 44mila persone hanno attraversato la Manica, un numero record. La settimana scorsa quattro migranti sono morti dopo che il canotto sul quale si erano imbarcati si è ribaltato nell’acqua gelida. La ministra dell’Interno Suella Braverman ha dichiarato che il programma di trasferimenti “salverà molte vite e distruggerà il sistema delle bande di trafficanti di esseri umani che organizzano le attraversate pericolose e illegali della Manica”.

Redazione

Autore