Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto alla Camera per un’informativa sull’emergenza sbarchi. “Il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste come solo pochi giorni fa è avvenuto in Francia con l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico islamista e ieri sera a Bruxelles, con l’uccisione di due cittadini svedesi” ha ricordato Piantedosi.

I flussi migratori

Il ministro ha poi ribadito la posizione del governo italiano sui flussi migratori: “Dobbiamo essere consapevoli che contrastare l’immigrazione illegale significa ridurre le morti in mare e tutelare di più e meglio quanti hanno effettivamente diritto alla protezione internazionale. L’obiettivo è dunque, in primo luogo, fermare le partenze agendo, grazie ad una forte iniziativa internazionale ed europea, sulle cause che alimentano i flussi, innanzitutto attraverso il sostegno alla crescita economica e sociale dei Paesi di partenza”.

Piantedosi ha elencato i numeri delle migrazioni che hanno coinvolto l’Italia: “Ad oggi quest’anno sono arrivate via mare 140.586 persone, mentre nello stesso periodo degli anni 2021 e 2022 ne erano arrivate, rispettivamente, 49.764 e 75.833″. “Da molti mesi stiamo subendo una fortissima pressione migratoria attraverso il Mediterraneo centrale, diretta verso l’Italia e quindi verso l’Europa”. L’aumento del flusso dalla Tunisia è stato del 376% rispetto all’anno scorso (con 91.000 migranti sbarcati), mentre è diminuito quello proveniente dalla Libia di circa il 4% (con 38.250 migranti).

Le nuove accuse alle Ong

Piantedosi ha poi ribadito il leitmotiv delle forze al governo degli ultimi mesi: “La presenza delle Ong continua a costituire un catalizzatore dei flussi attraverso il canale di Sicilia, sebbene gli interventi normativi in materia di gestione dei flussi migratori abbiano sensibilmente contribuito a disciplinarne le attività assoggettandole alle direttive emanate dalle autorità competenti per il ‘search and rescue‘ e a quelle di pubblica sicurezza”. E la spiegazione, dice Piantedosi, si basa sulle informazioni acquisite dai migranti: “È emerso che i trafficanti tendono a sovraccaricare le imbarcazioni e a rifornire le stesse di una quantità minima di carburante, in previsione dell’intervento delle navi Ong presenti nelle acque del Mediterraneo centrale”.

Quest’anno, dal 1 gennaio al 4 ottobre scorso, le forze di polizia hanno arrestato 183 scafisti, ha affermato il ministro dell’Interno.

La situazione di Lampedusa

Altri dati, sviscerati dal ministro Piantedosi, sono quelli relativi agli sbarchi a Lampedusa in questi nove mesi: oltre 94mila persone, pari a circa il 70% del totale delle persone arrivate in Italia via mare nel 2023.

Il sistema di accoglienza nazionale, attualmente, “ospita circa 141mila persone di cui oltre 34mila nella rete Sai, poco più di 101mila nei Cas, circa 5mila nei centri di prima accoglienza e quasi 500 negli hotspot. Le persone in accoglienza sono distribuite in 6.114 strutture Cas adulti e minori e in 926 progetti Sasi con il coinvolgimento complessivo di quasi 3.000 Comuni”.

I rimpatri

Piantedosi ha inoltre comunicato i numeri relativi ai rimpatri effettuati dall’Italia negli ultimi mesi: “Al 4 ottobre sono stati rimpatriati 3.471 migranti, rispetto ai 2.997 dell’analogo periodo di riferimento del 2022 e ai 2.802 del 2021. È importante sottolineare che il 70% degli stranieri rimpatriati è transitato per un Cpr. Ad oggi, circa il 50% degli stranieri lì trattenuti viene rimpatriato”

 

 

 

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