Quando i due portieri più affidabili della rosa non possono essere della partita, la difesa della porta passa inevitabilmente al loro subito dopo. Capita così che, a 40 anni suonati, una delle gare più difficili di questo inizio di stagione dovrebbe finire nelle mani di Antonio Mirante, una responsabilità tutt’altro che semplice da digerire sulla carta ma che – complice l’esperienza accumulata nelle oltre 400 gare portate sulle spalle – di certo non farà tremare i polsi al numero 83 rossonero. Poco importa, forse, che dall’altra parte ci sarà la squadra che l’ha lanciato nel calcio che conta, ossia quella Juventus nella quale arrivò ancora nelle giovanili nel 2000, dopo l’inizio a Castellammare di Stabia, la sua città, e la successiva crescita a Sorrento. Lui, che in campo il piede non lo mette ormai da un po’, di certo troverà il modo di farsi trovare pronto. Non può essere altrimenti, del resto, ancorché lo scorso anno abbia giocato soltanto manciata di minuti subentrando al titolare Mike Maignan nelle battute conclusive di Milan-Verona, all’ultima di campionato. A spalancargli le porte di San Siro, e in questo caso non è un modo di dire, è stata dapprima l’espulsione a Genova dell’appena citato portierone francese e, nei giorni scorsi, l’infortunio occorso al suo secondo, Marco Sportiello.

Arrivato a 31 anni a Milanello, quest’ultimo è stato acquistato dal Diavolo proprio perché ritenuto un degno partner per il più altisonante Maignan. Un giocatore maturo, voluto per garantire la necessaria copertura in caso di forfait del numero 16. Peccato, però, che proprio nel momento del bisogno questo proposito sia naufragato di fronte alla lesione al gemello mediale del polpaccio sinistro occorsa nei giorni passati. I tempi di recupero non sono ancora stati valutati nel dettaglio; il responso arriverà a seguito di una nuova risonanza magnetica prevista la prossima settimana. Nel mentre, dunque, Mirante scalpita, con la squalifica di Maignan dopo l’espulsione di Marassi a spianargli la strada dal primo minuto e Olivier Giroud che, dopo il finale contro il Genoa con i guanti addosso, tornerà al suo ruolo di sempre, fare gol. Per il resto, la squadra di Stefano Pioli – orfana anche di Theo Hernandez – sarà più o meno quella consueta, con Yacine Adli leggermente favorito su Rade Krunic e Yunus Musah che dovrebbe avere la meglio su Ruben Loftus-Cheek. Difendere il primato è l’obiettivo. Dopo il 5-1 contro i cugini dell’Inter, i rossoneri hanno inanellato quattro vittorie di fila, con il numero 21 alla voce punti in classifica che dopo otto giornate proprio malaccio non è.

Di certo l’Inter è lì alle spalle, pronta ad approfittare di qualsivoglia incertezza. A 19 punti, la squadra di Simone Inzaghi proverà ad aggiungere fieno in cascina già oggi pomeriggio all’ombra della Mole, quando alle 18 si accenderanno le luci sull’Olimpico Grande Torino. Considerando che il Toro ha fin qui vinto due sole partite, mentre gli avversari di giornata sei, è lecito aspettarsi che tutto o quasi possa pendere nella direzione auspicata dal capitano Lautaro Martinez. Poche le energie spese da quest’ultimo con la sua nazionale, elevato il desiderio di passare sopra al 2-2 incassato davanti al pubblico amico nell’ultima uscita con il Bologna. Milanesi, insomma, determinate al testa a testa a distanza, con l’Inter obbligata a vincere per mettere pressione al Milan e i rossoneri che, con la recondita speranza che il Toro faccia la sua parte, dovranno comunque affrontare uno scoglio tutt’altro che facile da aggirare.

Scossa, ma pronta a schierarsi al fianco del suo Nicolò Fagioli, la Juventus si presenterà sotto la Madonnina decisa ad accorciare le distanze della vetta. A 17 punti, i bianconeri di Massimiliano Allegri cercheranno sul palco della Scala del calcio di giocare un brutto tiro alla squadra di casa. Il dubbio sulle condizioni di Federico Chiesa è ancora tutto da sciogliere, totalmente recuperato invece Dusan Vlahovic, che scalpita per essere della gara e, possibilmente, incrementare il bottino di 4 reti fin qui blindato in cassaforte. Per il resto, l’assenza di Danilo (che starà fuori ancora per almeno un paio di settimane) vedrà nella coppia Federico Gatti-Daniele Rugani l’argine alle folate offensive della squadra di casa. La vittoria del Milan è data come più probabile tra gli scommettitori; è quanto auspicano anche i tifosi che, da par loro, gremiranno le tribune dell’impianto milanese per spingere i loro beniamini al successo.

Ad aprire le danze, alle 15 di oggi, sarà Verona-Napoli. Al Bentegodi, Rudi Garcia sa di giocarsi davvero molto, con le parole della vigilia a evidenziare una serenità certamente dichiarata, ma non altrettanto supportata dal clima evidenziato attorno a sé. Non ci sarà Victor Osimhen; mancheranno pure Frank Anguissa e Juan Jesus. La squadra di casa non vince contro i partenopei dall’inizio del 2021; affidarsi alle statistiche, però, non è il miglior modo per approcciare il match. Detto di Torino-Inter, a chiudere la giornata odierna sarà Sassuolo-Lazio. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia il fischio d’inizio sarà alle 20.45. A seguire i biancocelesti saranno almeno in 3500, con la prossima trasferta di Champions League interdetta ai sostenitori laziali e la gara di questa sera a stabilire quale tra le due squadre in campo lascerà quota 10 punti.